Azzollini sotto accusa mette a rischio il ddl scuola

Azzollini sotto accusa mette a rischio il ddl scuola
In apparenza sono due cose distinte. Il caso-Azzollini che sta tenendo a dura prova i nervi della maggioranza. L’iter del disegno di legge per la Buona scuola alle prese con una...

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In apparenza sono due cose distinte. Il caso-Azzollini che sta tenendo a dura prova i nervi della maggioranza. L’iter del disegno di legge per la Buona scuola alle prese con una corsa contro il tempo per essere approvato dal Senato entro giugno e garantire l’assunzione di 100 mila docenti precari.




In realtà il nesso c’è. Azzollini, il senatore dell’Ncd a rischio arresto, presiede la commissione Bìlancio di palazzo Madama da dove devono arrivare i pareri sugli emendamenti presentati agli articoli del ddl di riforma della scuola. Ieri sono arrivati ma con il contagocce, e solo su due articoli (I e III).



“Stranamente”, si fa notare nella maggioranza, il calendario della commissione Istruzione e quello della giunta per le Immunità che dovrà decidere sulla richiesta d’arresto partito da Trani per il crac della divina Provvidenza coincidono. La Giunta ha fretta: vuole chiudere entro il 24 giugno. Ma anche la Buona scuola ha fretta.



2500 EMENDAMENTI

Agenda alla mano il ddl potrebbe avere il via libera della Commissione il 25 giugno ma poi deve andare in Aula (e quasi in contemporanea con il ddl Rai). E sarà dura. Se uscirà “vivo” andrà alla Camera dove pur accelerando non si potrà licenziarlo prima della seconda settimana di luglio. Troppo tardi secondo il ministro dell’Istruzione Giannini. Gli uffici ce la faranno ad assumere in tempo per il nuovo anno scolastico i 100 mila prof in lista d’attesa? Gli articoli che compongono il ddl sono 26, gli emendamenti già presentati circa 2500. Qualcuno già pensa che tutto potrebbe slittare di un anno. Ipotesi fino a qualche tempo fa definita “fantascientifica”.



Un primo tentativo di far slittare di un giorno la convocazione della commissione Istruzione è stato respinto. Il presidente Marcucci, (pd) ha tenuto il punto. Ha annunciato che lunedì prossimo si inizierà a votare.



CLIMA TESO


Le opposizioni fanno ostruzionismo. La De Petris (Sel) ha chiesto lo stralcio del pacchetto di assunzioni «per poi esaminare con più calma gli altri capitoli del ddl, a cominciare dalla messa a punto di un piano pluriennale di immissioni in ruolo che metta “davvero” fine al precariato». Idem Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia-An, per il quale «l'attuale itinere della legge sta rischiando di non garantire una regolare apertura dell'anno scolastico». E (forse) su questo sono tutti d’accordo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero