Avanti il tavolo per Roma: ora meno degrado, ma è stallo su scuola e bus

Rapporti personali molto tesi, dichiarazioni di fuoco, incontri saltati, ultimatum: in questo clima il Tavolo per Roma, voluto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda,...

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Rapporti personali molto tesi, dichiarazioni di fuoco, incontri saltati, ultimatum: in questo clima il Tavolo per Roma, voluto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, prova ad andare avanti. Nonostante, il rapporto non proprio idilliaco tra il dicastero di via Veneto e il Campidoglio di Virginia Raggi («Io non ho una controparte», è il pensiero pubblico e privato di Calenda a proposito della sindaca) ci sono progetti che vanno avanti e ad altri che sono bloccati, e per questo motivo di conflitto istituzionale. Su un totale di 30, i primi 19 dossier sono stati presentati lo scorso 23 novembre, seconda riunione della cabina di regia e anche ultima, al momento. 

Va a rilento l’intervento sulle scuole della Capitale, è totalmente fermo il piano trasporti che prevede l’acquisto di 520 nuovi autobus di cui 100 diesel E6, 60 a metano e 360 ibridi. Infine, dallo screening effettuato dai tecnici del Mise anche il tavolo di lavoro sullo sviluppo della rete 5G è ostacolato da un regolamento del Comune («Ma la delibera l’ha sbagliata Marino non la Raggi», ha spiegato il ministro). Non è tutto sbagliato, tutto da rifare, però. 

LE LUCI
Si muovono i provvedimenti su decoro e antibusivismo promossi dal Tavolo. A dicembre sono entrati in azione i pattuglioni interforze nel centro di Roma contro per contrastare il fenomeno degli ambulanti abusivi e della merce contraffatta, il solito suk. Sul fronte decoro, ovvero “tavolino selvaggio”, è stata avviata a gennaio, con il supporto di Invitalia, l’attività di «smaltimento delle procedure sanzionatorie giacenti nel il 1° Municipio di Roma (circa 500)». Fino ad oggi le pratiche sono state gestite in cartaceo: è in fase conclusiva lo sviluppo di un sistema informatico in collaborazione Mise – Comune volto per digitalizzare le procedure. Continua anche l’istruttoria dei progetti in collaborazione con Comune e Regione per aerospazio, sport, scienza della vita, industria creativa. Ha preso un percorso già avviato l’operazione “Retention imprese” nata per impedire l’emergere di crisi aziendali o il trasferimento delle sedi produttive. Uno dei motivi che hanno spinto Calenda proprio a lanciare il Tavolo per il rilancio di Roma.

Tra il dire e il fare ci sono appunto i rapporti elettrici tra il ministro e la sindaca. Con reciproco scambio di accuse. Esempio: «Non possiamo stare sulla riva ad aspettare il cadavere della Capitale: serve serietà da parte della sindaca». Risposta: «Non ci facciamo commissariare, abbiamo uno spirito costruttivo, per noi il Tavolo deve andare avanti nonostante la campagna elettorale impostata dal Governo».
La terza riunione della cabina di regia si sarebbe dovuta svolgere prima di Natale, ma appunto è saltata a data da destinarsi. Prima, è la linea del Mise, il Campidoglio deve fornirci le risposte che abbiamo chiesto. Anche se sul dossier Trasporti evidentemente ci sono linee e strategie diverse. 

IL RIFIUTO
Sui 520 nuovi bus ecologici che potrebbero arrivare nelle strade della Capitale entro 2022 il dossier del ministero parla chiaro: «Non è stato rilevato interesse da parte del Comune sul piano presentato e suoi ulteriori sviluppi, come ad esempio l’ottimizzazione delle linee e servizi IT per gli utenti, lamentando l’assenza di fondi certi». Nel mese di dicembre sono state convocate 2 riunioni, per affinare e finalizzare il piano di intervento, che però sono state cancellate per mancata partecipazione del Comune. Questa è la conclusione: «Il Tavolo non ha ricevuto un piano strutturato di mobilità sostenibile dal Comune». Per gli interventi sulle 50 scuole, invece, il Campidoglio, secondo il Mise, «ad oggi ha fornito la documentazione propedeutica alla diagnosi energetica solo per i primi 9 edifici». 

E soprattutto non «è ancora pervenuta alcuna comunicazione ufficiale da parte del Comune in merito allo stanziamento dei fondi (circa 20 milioni all’anno) ad integrazione delle risorse del conto Termico necessari per l’avvio del progetto.
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Il Messaggero