Arresti a Sabaudia, maglia di Dybala e salsicce in cambio dei favori

Arresti a Sabaudia, maglia di Dybala e salsicce in cambio dei favori
Dalla manutenzione del verde nei pressi della casa della sindaca, Giada Gervasi, fatta utilizzando l'auto dell'Arma dei caranieri  alla richiesta di una maglia...

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Dalla manutenzione del verde nei pressi della casa della sindaca, Giada Gervasi, fatta utilizzando l'auto dell'Arma dei caranieri  alla richiesta di una maglia firmata dal calciatore della Juventus Paulo Dybala, fino ai compensi in carne e salsicce. È una tangentopoli fatta di piccoli favori ma dimostra in modo eloquente come andassero le cose a Sabaudia.


Non mancano favori a Riccardo Guglielmi, il responsabile del Servizio appalti presso il comune di Sabaudia. Come? Semplice: l'appuntato in servizio con la Forestale, Angelo Mazzeo, si è occupato di far potare all'imprenditore Stefano Malinconico gli alberi esistenti nell' abitazione - a San Felice Circeo - di Attilio Guglielmi, senza alcuna autorizzazione rilasciata dal Parco e prevista dal regolamento edilizio del Comune. In cambio per Malinconico arriva «l'affidamento permanente dei lavori manutentivi» e «la promessa di consegnare a Mazzeo una maglietta del giocatore di calcio Dybala con l'autografo». Una richiesta per il compleanno della figlia, che ha il giocatore come suo idolo. Guglielmi dice che «non è facile» ma ci proverà, l'appuntato risponde: «senza impegno, cosi giusto se capita».


Una maglia da una parte, carne dall'altra. Secondo il giudice le intercettazioni sull'utenza dell'appuntato dimostrano «un consolidato sodalizio» con l'imprenditore Stefano Malinconico. Il militare «agiva procacciando i lavori di taglio, che venivano poi eseguiti dall'impresa di proprieta del secondo». I soldi delle manutenzioni andavano, ovviamente, a Malinconico. Ma se «il fare prudente e circospetto dei due non ha permesso di accertare in maniera chiara ed esplicita consegne di denaro nei confrronti di Mazzeo». Ma chilogrammi di carne - di capretto e salsicce - quelle sì. Al punto che il militare parlando con la moglie le chiedeva di fare attenzione al telefono « ben consapevole che si trattava di un compenso per una attivita illecita».
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Il Messaggero