Aids, a Perugia 800 pazienti in carico a Malattie infettive

Aids, a Perugia 800 pazienti in carico a Malattie infettive
LA GIORNATA Anche se la cura ha fatto passi da giganti, il virus Hiv non è ancora sconfitto e la prevenzione rimane il sistema migliore per arginare l'Aids: solo l'ambulatorio di...

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LA GIORNATA
Anche se la cura ha fatto passi da giganti, il virus Hiv non è ancora sconfitto e la prevenzione rimane il sistema migliore per arginare l'Aids: solo l'ambulatorio di Malattie infettive, a Perugia, ha in carico circa 800 pazienti. In occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids anche quest'anno Afas ha messo in campo il suo potenziale in termini di informazione e scambio sul tema. Lotta e prevenzione all'Aids sono quindi stati oggetto dell'incontro promosso dai vertici dell'azienda speciale delle farmacie di Perugia che si sono confrontati con medici ed esperti.

Per sensibilizzare clienti e frequentatori delle farmacie anche quest'anno Afas sta inoltre diffondendo una brochure per richiamare l'attenzione sulle principali malattie sessualmente trasmissibili e sul corretto uso del profilattico, nell'ambito della campagna Non abbassiamo mai la guardia. «Uno strumento utile e concreto in cui si spiega come fare prevenzione con l'intento di informare senza discriminare», si fa notare dall'azienda. «Il nostro impegno è divulgare in maniera chiara ed efficace informazioni che possano raggiungere anche le persone più svantaggiate della società». Tra le informazioni veicolate, quella relativa alla possibilità di fare un test gratuito per rilevare la positività al virus Hiv e per il quale non occorre l'impegnativa del medico; test che viene effettuato negli ambulatori di Malattie infettive degli ospedali di Perugia (075 5783262) e Terni (0744 205573).

Anche se i numeri di tale virus sono in miglioramento e sebben la diffusione dei farmaci abbia raggiunto livelli qualitativi inimmaginabili fino a pochi anni fa, si ravvisa comunque la necessità di mantenere alto il livello di attenzione. Proposito che Afas ha rinnovato con la conferenza annuale organizzata in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids. «Con questo appuntamento spiega il presidente Antonio D'Acunto si rinnova l'impegno di Afas a sensibilizzare i cittadini verso tematiche come la prevenzione e la non discriminazione dei sieropositivi, specie in un momento dominato dall'emergenza Covid nel quale ci si può dimenticare di avere comportamenti corretti in altri ambiti legati alla salute». «Lo statuto Afas prevede l'impegno di organizzare e promuovere iniziative in concomitanza con le giornate più importanti a sostegno della salute dei cittadini - aggiunge il direttore Raimondo Cerquiglini e tale conferenza va in tale direzione, così come la nostra brochure indica l'impegno di Afas nel fare il punto annuale sulla diffusione dell'Hiv». Al riguardo Daniele Rosignoli, presidente Anlaids Perugia e infettivologo della clinica di Malattie infettive, ha ricordato gli 800 pazienti in carico nel relativo ambulatorio «Nell'ultimo anno si è registrato un lieve calo ma il dato potrebbe essere legato anche a una minore attenzione verso il testing. Fare il test invece è l'unico modo per conoscere e rilevare la presenza dell'Hiv». Al confronto ha preso parte anche Titina Ciccone, presidente di Spazio Bianco. «La nostra associazione lavora fianco a fianco coi malati Aids e il nostro obiettivo è ridare dignità a loro e alle persone sieropositive. Negli anni la malattia è stata demonizzata anche per campagne di comunicazione che hanno veicolato messaggi sbagliati». Se medicina e ricerca hanno fatto passi da gigante, altrettanto non può dirsi dal punto di vista culturale. «La minaccia Hiv è presente anche quando non ce ne accorgiamo - osserva Vincenzo Sclafani, Cittadinanzattiva-Tribunale del malato e l'unico modo per contrastarlo è insistere con campagne capaci di suscitare solidarietà nei cittadini e nelle istituzioni».
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Il Messaggero