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Doveva riscuotere mensilità arretrate di affitto e ha pensato di farsi giustizia da solo. Adesso è in carcere, insieme alla compagna, accusati di rapina, violazione di domicilio, minacce e lesioni personali. Già, perché se l'inquilina è morosa come si fa? Semplice, deve aver pensato A.G. - italiano di 66 anni - si prende a manganellate e si caccia di casa. Detto e fatto, si è presentato insieme alla compagna - una donna ucraina di 61 anni - ed è passato all'azione. A fermarlo, però, sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Latina. L'uomo è il proprietario di un appartamento ubicato a Latina Scalo, concesso in locazione ad una ragazza di 21 anni e ha fatto letteralmente irruzione nella casa, in cerca della ragazza.
La giovane, svegliata dal rumore della porta che si apriva, si è trovata davanti il padrone di casa il quale, armato di un manganello, ha iniziato a colpirla spalleggiato dalla compagna. Inoltre i due si sono impossessati del suo telefono cellulare e l'hanno trascinata per i capelli sul pianerottolo, fuori dall'appartamento, rientrandone in possesso. Le grida della ragazza hanno richiamato l'attenzione dei vicini di casa, che hanno allertato il 113.
All'arrivo dei poliziotti della Squadra Volante, la coppia era chiusa nell'abitazione e l'uomo ha tentato di aggredire i poliziotti, che lo hanno bloccato. Controllando la casa, gli agenti hanno rinvenuto il manganello usato per picchiare la locataria, poi medicata in ospedale.
Dalla prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che la causa del pestaggio sia da attribuire appunto ad una morosità di quest'ultima nei pagamenti del canone che andava avanti ormai da quattro mesi e per la quale non erano serviti solleciti bonari. I due aggressori sono stati tratti in arresto e condotti in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
La spedizione punitiva è finita nel modo peggiore per la coppia.
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Il Messaggero