Acqua torbida nel Sud Pontino, nuovo appello alle autorità

Acqua torbida nel Sud Pontino, nuovo appello alle autorità
LA PROTESTA Torbidità dell'acqua, resta un problema insoluto nel Golfo. Sono 39 i giorni in cui la città di Formia in particolare non ha avuto acqua potabile nel...

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LA PROTESTA
Torbidità dell'acqua, resta un problema insoluto nel Golfo. Sono 39 i giorni in cui la città di Formia in particolare non ha avuto acqua potabile nel 2020. Dalle cinque ordinanze sindacali emesse nel solo 2020 i cittadini formiani hanno dovuto fare ricorso a fonti di approvvigionamento personale dal 26 al 30 gennaio, dal 7 all'11 marzo (in pieno lockdown), dal 9 al 16 giugno, dal 17 al 23 novembre e dal 3 al 12 dicembre. E la situazione non è migliorata in questo periodo iniziale del 2021, dove l'acqua è stata torbida nel sud pontino per 13 giorni, come si deduce dalla nota del gestore, che il 15 gennaio ha informato che è rientrato il fenomeno per il quale erano stati invitati i Comuni di Formia, Gaeta e Minturno ad emettere il 2 gennaio ordinanze di divieto dell'uso dell'acqua per bevande e altri scopi alimentari.


Una situazione di disagio che ha bisogno di risposte precise da parte di Acqualatina e, a tale proposito, i coordinatori della Comunità Lazio Meridionale - Isole Pontine (Patrizia Menanno), del Laboratorio Socio Politico San Giacomo di Gaeta (Marcello Di Marco), del Sudpontino Social Forum (Biagio Magri), del Circolo la Barba di Giove (Maria Rita Manzo) e dell'Associazione pendolari stazione Minturno-Scauri (Francesco Valerio) hanno indirizzato una lettera all'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale Arera, al presidente della Regione Lazio, al garante regionale del Servizio Idrico Integrato, al presidente di Sto e Ato4 ed ai sindaci dei Comuni del Golfo, nella quale chiedono «se sia giusto pagare integralmente le fatture per 12 mesi pur avendo usufruito del servizio per poco più di 10 mesi».
Ribadiscono che il gestore «deve far arrivare nelle case degli utenti acqua potabile anche se diluvia, grandina o nevica». E aggiungono che «basta fare un raffronto tra gli sms e le ordinanze sindacali dei vari Comuni o visitando il sito web dove troviamo appena un accenno della disastrosa situazione del 2020 in tre comunicati del 3, 4 e 12 dicembre relativi a tutta l'Ato4, senza che mai si dica quando i fenomeni sono rientrati, cosa è stato fatto per rimediare e cosa si sta facendo per scongiurare la reiterazione degli stessi».
Critiche anche per il servizio sostitutivo con le autobotti («improbabile specie in questo periodo in cui gli assembramenti per rifornirsi all'autobotte sono addirittura vietati»), spesso in numero insufficiente e «sempre tardive e spesso inferiori a quelle indicate».

Sandro Gionti
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Il Messaggero