Abusi sulle pazienti, il falso medico sorvegliato speciale

Abusi sulle pazienti, il falso medico sorvegliato speciale
IL PROVVEDIMENTOSorveglianza speciale per Roberto De Vita, il 57enne di Latina colpito da ordinanza cautelare agli arresti domiciliari a gennaio scorso con le accuse di violenza...

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IL PROVVEDIMENTO
Sorveglianza speciale per Roberto De Vita, il 57enne di Latina colpito da ordinanza cautelare agli arresti domiciliari a gennaio scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata e esercizio abusivo della professione medica. Le indagini, avviate dopo la denuncia di una 17enne, avevano fatto emergere che spacciandosi per radiologo l'uomo aveva abusato di alcune pazienti, alcune delle quali minorenni, durante alcune visite per effettuare radiografie riprendendo anche le molestie. Un modus operandi che andava avanti già dal 2018. Nel suo telefono cellulare gli investigatori della Squadra Mobile avevano trovato una serie di riprese di alcune pazienti parzialmente o completamente nude, tra le quali quella che aveva presentato la denuncia e proprio da quei video è stato possibile risalire all'identità di numerose altre vittime. La capacità di dissimulare il ruolo di medico e la sudditanza emotiva indotta nelle pazienti è stato il punto di forza dell'indagato; è stato inoltre accertato che la discutibilità sul suo operato sarebbe stata analoga anche se si fosse trattato di un medico vero poiché le manipolazioni operate sulle parti intime delle vittime erano assolutamente arbitrarie e prive di ogni finalità medica e scientifica. Ieri gli agenti della Questura di Latina hanno notificato a De Vita il provvedimento contenente la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di Latina per la durata di due anni e con la prescrizione di non rincasare la sera più tardi delle ore 21 e non uscire la mattina prima delle ore 06.30. Il Tribunale Penale di Roma, ritenendo il destinatario del provvedimento persona socialmente pericolosa, ha pienamente accolto la proposta formulata dal Questore Michele Spina.

E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero