A Ventotene una strada sul mare: percorso alternativo su palafitte per liberare il porto romano dai veicoli

A Ventotene una strada sul mare: percorso alternativo su palafitte per liberare il porto romano dai veicoli
Una nuova strada sull'isola di Ventotene, da realizzare in mare su palafitte. L'idea è nata dallo spot pubblicitario di una nota casa automobilistica e si è...

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Una nuova strada sull'isola di Ventotene, da realizzare in mare su palafitte. L'idea è nata dallo spot pubblicitario di una nota casa automobilistica e si è concretizzata, per ora solo sulla carta, nelle linee guida che la giunta comunale ha recentemente approvato, con propria delibera, al fine di avviare l'iter per la realizzazione dell'infrastruttura, carrabile e pedonale.


LE FINALITÀ
Il progetto ha per scopo quello di dotare la bella isola pontina, frequentatissima in estate, di un percorso alternativo a quello utilizzato per il transito di veicoli lungo la banchina del porto romano e per una delle "salitelle" di Santa Candida. «Si tratta di rispondere a più esigenze ha spiegato il primo cittadino Carmine Caputo Vogliamo alleggerire la pressione dei mezzi su quanto di più tipico esiste a Ventotene, il porto romano e il borgo borbonico. Sono zone ricche di attività caratteristiche, di forte attrazione turistica. Quando arrivano i traghetti, le persone che sbarcano, così come le merci, vengono trasportate lungo l'unica strada del porto romano, lambendo gli accessi delle attività commerciali e mettendo a rischio l'incolumità dei pedoni che amano passeggiare nella parte settecentesca dell'isola. Il traffico, oltre ad impedire un tranquillo svolgimento delle attività commerciali e una sicura fruizione, sta mettendo a repentaglio il fragile equilibrio degli antichi edifici».
A confermare le parole del sindaco c'è la relazione tecnica redatta all'architetto Luigi Cirillo, funzionario dell'Area 3 del Comune di Ventotene: "Gli effetti si legge nel documento allegato alla delibera sono palesemente evidenti se si osservano, ad esempio, le ormai esili colonnine in tufo e gli archi a coronamento delle caratteristiche grotte che subiscono vibrazioni continue e traumi accidentali delle auto in transito su un'insufficiente sede stradale". La necessità di un percorso alternativo sull'isola di Ventotene non è nuova; inedita è l'ipotesi di realizzarlo sulla superficie marina.


L'ALTERNATIVA
La nuova strada andrebbe a collegare la banchina del porto nuovo, dove arrivano le navi, con via Cala Rossano, consentendo così il raggiungimento del centro abitato, evitando l'attuale tragitto che l'amministrazione vuole rendere pedonale o a traffico limitato. "Il nuovo percorso è scritto nella relazione dell'architetto Cirillo dovrebbe essere realizzato in mare, con andamento planimetrico coerente con lo sviluppo orografico dell'adiacente falesia, per poi leggermente rialzarsi per collegarsi all'attuale viabilità di Cala Rossano. Esso dovrebbe essere immaginato, per l'intero tragitto, con una palificata di sostegno in modo da non compromettere l'habitat naturalistico del sito. E' fondamentale prevedere avverte l'architetto prima della realizzazione della viabilità, la mitigazione del rischio frana caratterizzato dalla presenza dell'adiacente falesia". Il sindaco, da parte sua ha garantito che l'infrastruttura sarà il meno possibile impattante sull'ambiente, poiché saranno utilizzati materiali ecocompatibili e legno: «Ho preso ispirazione ha commentato Caputo da un recente video-spot della Bmw: l'automobile reclamizzata imboccava una strada che si apriva come una passerella in legno su un lago. Io ho immaginato una soluzione simile per Ventotene. Per ora ci sono le idee guida, necessarie per cercare risorse».


I FONDI


L'amministrazione guidata da Caputo intende ottenere la riattivazione di un finanziamento di 6 milioni di euro, concesso dalla Regione Lazio al Comune di Ventotene nel 2009. Avrebbe dovuto finanziare la realizzazione di un percorso alternativo alla banchina del porto romano, ma il progetto che prevedeva un tunnel da scavare nella falesia fu poi bocciato e l'opera definanziata. L'amministrazione ora ha rinunciato al tunnel, puntando alla strada sul mare. E i 6 milioni sono più che mai indispensabili.
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Il Messaggero