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La parola “mobilità”, nel senso più ampio del termine, è entrata prepotentemente nel lessico dei grandi temi che animano il dibattito sul futuro dell’umanità. Più precisamente, l’espressione più usata è “mobilità sostenibile”, intendendo con ciò la sfera di contesti, attività e assetti urbani che sono il cuore dell’ultima rivoluzione. Perché di questo si tratta, visto che “sostenibilità” sta anche per energia pulita, rinnovabile ed inesauribile. Ogni giorno leggiamo sui giornali che l’era degli idrocarburi e delle fonti fossili è al tramonto, perché il “propellente” che tra qualche decennio muoverà l’intero pianeta viene dal sole oltre che da altri fenomeni naturali (vento, onde del mare, eccetera). E in questa nuova rivoluzione copernicana, un ruolo chiave lo avranno i trasporti, l’auto elettrica in particolare ma anche il treno, che per ora ci ha regalato l’Alta velocità sulle distanze brevi e medie. Una rivoluzione che l’emergenza sanitaria chiede che venga accelerata e che prima di quanto si pensi porterà anche profondi cambiamenti nelle nostre città. Di tutto ciò si è parlato ieri nel terzo appuntamento del ciclo “Obbligati a crescere 2020” organizzato dai quotidiani del gruppo Caltagirone Editore. Vi hanno partecipato la ministra Paola De Micheli, Angelo Sticchi Damiani (Aci), Massimo Nordio (Volkswagen), Gianfranco Battisti (Ferrovie Italiane), Giuseppe Ricci (Eni) e Carlalberto Guglielminotti (Engie Eps).
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Il Messaggero