XPeng, la flying car nuova frontiera delle GT. Il convertiplano ad eliche controrotanti non perde l’eleganza dell’auto

la Flying Car di Xpeng
L'automobile che vola sarà come la AMC Matador Coupe con la quale Francisco Scaramanga fugge da James Bond in 007 – L’uomo dalla pistola d’oro o...

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L'automobile che vola sarà come la AMC Matador Coupe con la quale Francisco Scaramanga fugge da James Bond in 007 – L’uomo dalla pistola d’oro o sarà invece come la Citroën DS con la quale Fantomas decolla sotto il naso del commissario Juve in Fantomas minaccia il mondo? Molto probabilmente sarà invece come la Xpeng: una via di mezzo tra un’automobile e un convertiplano a 4 motori elettrici ciascuno con due eliche controrotanti, ma sempre con le ruote che permetteranno a questa “Flying Car” – per ora è questo il suo nome – di marciare e di apparire come una vera automobile. E di essere anche bella. Una volta infatti che le eliche e i bracci che le sostengono sono rientrati all’interno della carrozzeria, la Flying Car di Xpeng sembra una supersportiva dall’aerodinamica avanzata.

I grandi parafanghi anteriori sono dotati di sfoghi come le auto da corsa e la lunga coda, perfettamente raccordata con parabrezza e tetto, si rastrema come se volesse permettere a questo mezzo di raggiungere velocità da decollo, ma con le ruote ben attaccate all’asfalto.
Quello che distingue la Flying car sono gli enormi convogliatori visibili da dietro e la forma della portiera perfettamente a filo con la carrozzeria/carlinga, priva di una maniglia visibile e dotata di una finestratura che arriva fino al brancardo per permettere la visibilità della zona sottostante al veicolo/velivolo anche lateralmente. Ha due posti, ma la lunghezza è da limousine: 6 metri con un interasse enorme, reso meno esagerato dalle ruote di grande diametro, dotate di pneumatici automobilistici e carenate da coperchi pensati più per il design ed il volo che per il raffreddamento dei freni.

Dunque se andate in montagna, meglio rinunciare a guidare sulle curve, dispiegare il sofisticato sistema di volo, alloggiato a scomparsa sotto il tetto, e arrivare sulle piste via aria. L’abitacolo è ancora allo stato prototipale, ma l’ergonomia è già fissata con una plancia a tutto schermo e soli quattro comandi fisici. Oltre ai pedali di acceleratore e freno, ci sono la cloche e la leva a joystick centrale: nella modalità “terra” funzionano rispettivamente come volante e leva del cambio; in modalità “volo”, la cloche si ritrae scomparendo all’interno della plancia e il joystick diventa l’unico comando con il quale decollare e atterrare, virare e modificare assetto e altitudine di volo. Un sogno? Intanto la Xpeng AeroHT ha già fatto volare con successo un prototipo marciante – anzi, volante – affrontando senza problemi un rigido capitolato di sicurezza che prevede di rimanere in volo e di manovrare il velivolo anche se si verifica il guasto di più motori.


Per limitare il peso, la Flying Car fa un massiccio utilizzo di fibre composite e ha una batteria in grado di assicurare massima affidabilità e sicurezza insieme ad un’elevatissima densità di potenza energetica. Futuro ancora lontano? Niente affatto: l’azienda cinese sta già raccogliendo preordini promettendo le prime consegne nella prima parte del 2025 con un prezzo pari a 130mila euro. Davvero niente male per coronare il sogno di volare sul traffico a bassa quota, decollando e atterrando in giardino, sul tetto o vicino alla colonnina di ricarica. Ovviamente, a regolare l’utilizzo ci sono legislazioni molto rigide che variano da Paese a Paese e per guidarla non basterà certo la patente B, ma la strada è tracciata e chissà che la svolta non sia davvero dietro l’angolo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero