SALOU – Il “cannibale” ha sempre fame. Sèbastien Loeb, il pilota che ha vinto in ogni specialità, si è imposto per la nona volta nel Rally...
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Anche se i risultati di Kris Meeke, almeno fino alla gara in Portogallo (alla vigilia del Rally di Sardegna è stato “scaricato” dalla scuderia), di Craig Breen (nono della classifica generale e con il secondo posto in Svezia quale miglior risultato), di Mads Ostberg (pure lui una volta secondo, ma in Finlandia) e di Khalid Al-Qassimi (mai a punti) sembrerebbero indicare il contrario.
Evidentemente Loeb, 45 anni il prossimo febbraio, non è troppo anziano per il rally. Con tre solo presenze ha conquistato 43 punti (18 in meno rispetto a Breen, che di gare ne ha disputate 10), finendo sempre nei 5 anche nei power stage e assicurandosi il provvisorio 13° posto della classifica generale assoluta. Un ruolino di marcia impressionante. Ma non sorprendente per uno abituato a vincere quasi un rally ogni due.
“Libero” da altri impegni, il fuoriclasse del rally potrebbe ancora ben figurare nella specialità. I rapporti tra i due connazionali vincenti sono decisamente migliorati, almeno stando ai riconoscimenti pubblici reciproci. E pare che il Doppio Chevron abbia preso in considerazione l'idea di affidare a Loeb una terza macchina per qualche corsa anche nel 2019. Per il momento ha messo sotto contratto Ogier ed il “fido” Julien Ingrassia (entrambi strappati a Ford e alla M-Sport) ed Esapekka Lappi con Janne Ferm (sfilati al team Toyota Gazoo).
Il risultato ottenuto in Catalogna ha rilanciato le quotazioni di Loeb, tanto che anche Malcolm Wilson starebbe valutando l'ipotesi di mettergli a disposizione una Fiesta nel prossimo Wrc. Pare per una mezza dozzina di gare. La vittoria ha mosso le acque e Loeb continuerà a non annoiarsi, anche perché prenderà di nuovo parte alla Dakar, seppur su una Peugeot “privata”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero