Duello Volkswagen, a Winterkorn il primo round, ma non è affatto finita

Il Ceo di Volkswagen Martin Winterkorn
BERLINO - Questa prima tappa della guerra dei vertici di Volkswagen vede la vittoria del ceo, Martin Winterkorn. Dalla sfida lanciata dal presidente del consiglio di sorveglianza,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BERLINO - Questa prima tappa della guerra dei vertici di Volkswagen vede la vittoria del ceo, Martin Winterkorn. Dalla sfida lanciata dal presidente del consiglio di sorveglianza, Ferdinand Piech, sembra uscire addirittura più forte. In un comunicato, il colosso tedesco dell'auto ha ribadito pieno sostegno al presidente del consiglio di amministrazione, definendolo il migliore possibile e annunciando un prolungamento del contratto nel 2016, quando il suo mandato scadrà. Il cosiddetto “patriarca” sembra isolato.


Gli analisti che conoscono il gruppo invitano però alla cautela, e la Frankfurter Allgemeine Zeitung on line parla di «trionfo avvelenato». Lo scontro fra i vertici è esploso sulle esternazioni del presidente del consiglio di sorveglianza che, allo Spiegel, ha dichiarato di essere ormai «distante da Winterkorn». Un terremoto, che ha portato nel giro di pochi giorni all'incontro del presidio, ieri a Salisburgo, alla presenza dello stesso Winterkorn. L'esito di oggi rafforza le spalle del ceo: «Il presidio attribuisce grande importanza al fatto che Martin Winterkorn mantenga attivamente e con successo le sue funzioni come presidente del consiglio di amministrazione, e che abbia l'incondizionato sostegno del presidio», ha scritto la compagnia in una nota.

E il presidio proporrà al consiglio di sorveglianza, nella seduta di febbraio 2016, di prolungare il mandato del ceo che scade nello stesso anno. Winterkorn sarebbe «il migliore possibile», nel suo ruolo, è stato anche detto. Non è sciolta invece la questione delle successione di Piech, il quale, con le sue parole, aveva sollevato molti dubbi proprio su questo punto: un problema che si porrà fra due anni. Winterkorn è ancora papabile, alla luce delle riserve del presidente che con i Porsche detiene il 53% delle azioni VW?

Se è vero che Wolfgang Porsche aveva liquidato le parole del «padrino» come una posizione «privata e non concordata», oggi il nodo della successione è ancora irrisolto. E dunque per molti la partita è chiaramente aperta. Piech teme per «il futuro del cuore del marchio», ha scritto Spiegel on line: perché nonostante il successo attuale, VW sarebbe a rischio. I buoni risultati in Cina, stando a questa lettura, nasconderebbero la debolezza del colosso che ha problemi in Europa e negli Usa.


E Winterkorn pagherebbe timori profondi del vecchio Piech, che proprio oggi ha festeggiato i suoi 78 anni. Che Winterkorn resti ceo e ottenga addirittura un prolungamento del contratto non significa che abbia vinto, insomma: sembra ripetersi il copione con il suo predecessore Bernd Pischetsrieder, avverte ancora Spiegel. Anche lui sferzato da Piech rimase al suo posto: nessuno capiva perchè, i numeri erano buoni, e il mandato gli venne prolungato. Quando i problemi divennero visibili, fu fatto fuori, tempo dopo. «Le discussioni degli ultimi giorni non hanno fatto bene a Volkswagen», ha commentato intanto il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, (il Land che detiene un 20% delle azioni Vw). «Credo che con la decisione di ieri - ha concluso - questa discussone sia finita».


Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero