OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
GOTEBORG - Una registrazione fatta dall’ufficio legale della Volvo Car Corporation all’European Union Intellectual Property Office (Euipo) che ha sede ad Alicante, in Spagna, confermerebbe quanto circola da alcuni giorni attraverso i media specializzati. Con il debutto del nuovo suv che andrà a sostituire da quest’anno il modello XC90, la Casa svedese interromperà la tradizione di dare sigle alfanumeriche alle proprie auto passando a nomi. La registrazione del trademark indica al riguardo la denominazione Embla, una parola utilizzata in Svezia e nei Paesi del nord Europa e che si riferisce - nella mitologia - ai due primi esseri umani, appunto la donna Embla e il suo compagno Ask. Un cambiamento che era stato anticipato durante la presentazione del concept Recharge dal Ceo, ora uscente, Hakan Samuelsson.
«Questo modello sarà il primo del suo genere - aveva detto parlando del successore di XC90 - e dovremo anche contrassegnarlo deviando dal nostro modo abituale di dare i nomi alle nostre auto». La nuova Volvo Embla, rivale della Land Rover Discovery, utilizzerà la piattaforma SPA2 (che è scalabile per auto di dimensioni comprese tra le attuali S60 e XC90) che consentirà di debuttare con il suv più grande del marchio già in variante 100% elettrica. Parlando del nuovo suv di grandi dimensioni, proprio Samuelsson aveva dichiarato già nel 2020 al magazine AutoExpress che questa vettura sarebbe stata «completamente elettrica e costruita negli Stati Uniti, in Carolina del Sud» riferendosi allo stabilimento di Ridgeville che opera dal 2015 con una capacità di 150mila unità all’anno.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero