MILANO - Andare dal centro di Roma al cuore di Berlino senza mai doversi fermare, almeno per fare il pieno. Un sogno, in tempi in cui ogni sosta al distributore comporta una spesa...
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Scelta convenzionale. Il risultato è stato ottenuto prescindendo dalle fonti alternative meno dipendenti dal petrolio, ma da una normale vettura di serie equipaggiata con un motore turbodiesel, seppur allo stato dell'arte per quanto riguarda la tecnologia tradizionale dei propulsori a combustione interna. Protagonista dell'exploit una Volkswagen Polo della famiglia BlueMotion, cioè dotata di tutte quelle soluzioni che - assieme alla qualità del motore - concorrono ad aumentare l'efficienza complessiva della vettura.
Il test in dettaglio. Dopo il pieno effettuato a Wolfsburg, all'interno di Autostadt, la spettacolare città dell'auto della Volkswagen, il serbatoio che alimentava il TDI 1.2 da 75 cv è stato sigillato dagli specialisti super partes della Dekra. A quel punto è iniziata la sfida, affidata a quattro istruttori del Volkswagen Driving Experience che si sono alternati alla guida con un'unica direttiva: guidare secondo i dettami della filosofia ThinkBlue promossa dalla Volkswagen. Piede leggero, quindi, ma senza eccessi incompatibili con il teatro della prova, cioè le strade e autostrade tedesche percorse dal traffico normale lungo un tracciato che ha toccato via via Lipsia, Monaco di Baviera, Stoccarda, Francoforte e Kassel per poi prendere la via del ritorno alla volta di Wolfsburg.
A pieni voti. I quattro professionisti del volante hanno rispettato a fondo le consegne: il tracciato che prevedeva l'alternanza di traffico urbano, strade urbane e autostrade è stato percorso alla velocità media del tutto realistica di 84 km all'ora e si è fermata definitivamente dopo aver bevuto anche l'ultima goccia di gasolio, quando il contachilometri segnava 1.563,9, corrispondenti a un consumo di 2,9 litri ogni 100 km, addirittura inferiore ai 3,3 litri dichiarati nei dati di omologazione della vettura. Cioè quanto sarebbe bastato, ai nostri ipotetici e risparmiosi romani, per arrivare a Berlino con 50 km di autonomia residua, più che sufficiente per fare un ampio giro orientativo della metropoli tedesca prima di restare definitivamente a secco.
Da segnalare, per portare altra acqua al mulino della tecnologia BlueMotion, la vettura d'appoggio che ha seguito passo passo la Polo con a bordo i tre piloti non impegnati nel turno di guida ottenendo un risultato significativa: la Passat BlueMotion di supporto è infatti riuscita, nonostante la stazza, il peso dei tre uomini e dei bagagli di tutto il team, a percorre tutto il tour consumando in media 4,2 litri ogni 100 km.
Polo della famiglia BlueMotion
GAMMA POLO DIESEL
Passat BlueMotion
GAMMA VOLKSWAGEN ITALIA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero