Volkswagen, macchina da occupazione: in 5 anni più 225 mila dipendenti

Il quartier generale della Volkswagen all'interno della storica fabbrica di Wolfsburg
MILANO - A guardarla con l'ottica di un Paese che non riesce a dare lavoro a milioni di giovani, sembra una notizia proveniente da Marte. Invece arriva dalla molto più vicina...

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MILANO - A guardarla con l'ottica di un Paese che non riesce a dare lavoro a milioni di giovani, sembra una notizia proveniente da Marte. Invece arriva dalla molto più vicina Germania, per la precisione da Wolfsburg, cuore dell'impero Volkswagen che sotto la ferma guida del presidente Martin Winterkorn e dal «deus ex machina» Ferdinand Piech sta dando la scalata al gradino più alto della graduatoria mondiale dei costruttori.


Produrre occupazione.
In cinque anni la forza lavoro del gruppo è cresciuta di ben 225.000 unità. «Bella forza!» potrebbe dire qualcuno alludendo a una campagna acquisti da far impallidire il Real Madrid, che ha trasformato la costellazione in un'autentica galassia con una lunga serie di acquisizioni che hanno interessato Scania, Man, Italdesign Giugiaro, Porsche e per ultima la Ducati. In realtà, le acquisizioni hanno apportato «solo» 125.000 posti in più. Gli altri 100.000 sono stati creati all'interno, per assecondare la costante crescita di vendite, fatturati e utili che neppure la devastante crisi finanziaria globale del 2008 ha saputo rallentare.

L'anno della svolta.
L'accelerazione è cominciata nel 2007, quando un gruppo dirigente rinnovato presentò il piano strategico 2018 destinato, entri quella data, a portare Volkswagen al vertice della classifica mondiale. Da quel momento, i 325.000 dipendenti sono rapidamente cresciuti fino al livello attuale di 550.000 unità (con 16.000 apprendisti), di cui 249.000 dislocate in Germania (erano 220.000 alla fine del 2011) e oltre 300.000 nel resto del mondo.

Le aspettative.
Dopo questa entusiasmante cavalcata, per il gruppo - la cui struttura produttiva è ormai prossima alle 100 fabbriche sparse nel mondo - sembra arrivato il momento di consolidare i risultati raggiunti in termini occupazionali. Ad affermarlo è Horst Neumann, membro del board con responsabilità sulle risorse umane, il quale sottolinea l'impegno a «continuare a lavorare sull'obiettivo di diventare il datore di lavoro più attrattivo. Stiamo investendo molto sui giovani e sulla salvaguardia della natura di un gruppo fortemente orientato verso il futuro. Volkswagen continuerà a offrire ai giovani motivati e determinati delle grandi opportunità di crescita e delle allettanti prospettive di carriera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero