BERLINO – Dopo aver annullato l'operazione Quicar nel 2016, Volkswagen si rilancia nel car sharing. Naturalmente elettrico. Il debutto del marchio nel segmento...
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Il progetto verrà realizzato estendendo le offerte della piattaforma Volkswagen We gestita da una delle sussidiarie del gruppo, la Umi (Urban Mobility International), che ha sede a Berlino e che occupa una trentina di persone. Con questa decisione il costruttore si “allinea” alle altre case tedesche (Daimler e Bmw hanno già deciso di condividere gli sforzi con la fusione tra car2go e DriveNow), ma anche agli altri grandi rivali a livello planetario (PSA, Ford e Toyota solo per citarne alcuni).
Il gruppo si è già mosso con Moia, che ad Amburgo è pronto per far partire un sistema a richiesta di navette a zero emissioni che integra i servizi di mobilità della città anseatica, ma con il car sharing di Volkswagen entra in una nuova dimensione. Il progetto verrà lanciato in Germania nel corso del 2019 e già l'anno successivo verrà proposto in altre metropoli in Europa, Asia e Nord America.
Le soluzioni condivise di mobilità elettrica non comprendono solo le auto (il primo modello della nuova gamma Volkswagen a zero emissioni, la I.D., debutterà entro la fine del 2019), ma anche i monopattini come il Citiskater o lo Streetmate, che per il momento sono ancora dei prototipi. I servizi a richiesta della piattaforma Volkswagen We verranno integrati con quelli di Moia, che si occupa di corse a chiamata e condivisione (ride handling e pooling). La stessa piattaforma potrebbe fornire anche servizi per agevolare l'individuazione dei parcheggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero