Volkswagen Italia, perquisizioni della Finanza: indagati sei top manager

Il brand Volkswagen nella bufera
La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni nella sede della Volkswagen Group a Verona. Le perquisizioni, secondo quanto apprende l' Ansa, sono state...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni nella sede della Volkswagen Group a Verona. Le perquisizioni, secondo quanto apprende l' Ansa, sono state disposte dalla procura di Verona che ipotizza il reato di frode in commercio.

Ci sono già alcuni nomi nel registro degli indagati della procura di Verona che ha aperto un fascicolo sulla Volkswagen Italia e ha disposto una serie di perquisizioni. Ad essere indagati, secondo quanto si apprende, sarebbero alcune figure apicali del management. Ci sono anche il presidente del Cda della Volkswagen Italia Luca De Meo e l'amministratore delegato e direttore generale Massimo Nordio. Sarebbero complessivamente sei le persone indagate nell'inchiesta della procura scaligera. Oltre a Nordio e De Meo nel registro degli indagati comparirebbero i nomi di altri quattro dirigenti della Volkswagen Italia.

Perquisizione da parte della Guardia di Finanza sono in corso anche nella sede della Lamborghini a Bologna. Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, sono state disposte dalla procura di Verona che ha aperto un fascicolo su Volkswagen Italia in quanto Lamborghini fa parte del gruppo della casa automobilistica tedesca.

Intanto le autorità tedesche ordinano il ritiro obbligatorio di tutte le auto diesel dotate dal software per manipolare i test delle emissioni. Lo ha annunciato il ministero dei Trasporti.

«Esulta» il Codacons per «l'apertura di una inchiesta da parte della Procura di Verona che ha disposto oggi perquisizioni nella sede italiana della Volkswagen e, in base a quanto si apprende, iscritto nel registro degli indagati alcune figure apicali del management Vw». «È stata accolta in pieno la nostra istanza» afferma l'associazione dei consumatori.

«Se dalle indagini della Procura di Verona dovessero emergere illeciti, si rafforzerebbe ancor di più la class action avviata dal Codacons dinanzi al Tribunale di Venezia, che al momento registra la pre-adesione di oltre 12.000 automobilisti» avverte il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Solo pochi giorni fa -spiega il Codacons- avevamo chiesto di disporre perquisizioni a tappeto nelle sedi italiane di Volkswagen e presso le abitazioni private di dipendenti e manager, allo scopo di acquisire documentazione circa lo scandalo delle emissioni falsificate, al pari di quanto disposto dalla magistratura tedesca».


«La nostra ipotesi - evidenzia l'associazione - era proprio quella di una possibile frode in commercio a danno dei consumatori, per la quale ci siamo rivolti alla magistratura e all'Antitrust».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero