BERLINO – Il gruppo Volkswagen lancerà entro il 2020 venti nuovi modelli elettrificati, alcuni dei quali sulla nuova MEB, la piattaforma modulare elettrica che...
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Volkmar Tanneberger, l'ingegnere che guida la divisione che si occupa della digitalizzazione, ricorda che ancor più che sui motori a combustione, nelle auto a batterie lo stile di guida ha una rilevanza fondamentale sulla percorrenza: “Nel ciclo reale si arriva a duecento chilometri”, precisa. I trecento restano possibili se chi sta al volante sta attento. Dopo la e-Golf toccherà alla Tiguan GTE, la versione ibrida plug-in del modello che assieme alla stessa top seller ed a Passat costituisce uno dei tre pilastri delle vendite di Volkswagen. Il “segreto” delle nuove auto elettrificate del gruppo saranno le batteria a “cioccolato”, in Germania le chiamano così. Cioè una “scacchiera” che di fatto costituisce il pianale del veicolo sopra ed attorno al quale viene assemblata l'auto, senza più il corridoio centrale.
Tanneberger ha aperto uno squarcio nel futuro del gruppo, che come Apple punta alla creazione di una grande comunità all'interno della quale condividere informazioni e beneficiare di servizi, esattamente come si fa con certe carte fedeltà. Ma a Wolfsburg lavorano anche alla “portabilità” delle funzioni, tanto che tra qualche anno è probabile che tutti i veicoli possano venire equipaggiati con ogni comando possibile: sarà poi il proprietario a decidere quali attivare. Naturalmente a pagamento e, magari, anche solo a tempo.
L'esempio è quello di chi va in vacanze e decide di estendere la propria gamma di sistemi di sicurezza. E se l'auto passa di mano ed il nuovo acquirente non vuole una serie di equipaggiamenti (non è disposto a pagarli), il proprietario se li porta dietro, ma solo se acquista un'altra Volkswagen. O, almeno, se rimane nel Gruppo. Lo stesso principio vale per le impostazioni: stazioni radio, profondità e altezza del volante, tipo di luci degli interni, posizione del sedile solo per citare quelle più banali vengono salvate e se il cliente noleggia un'auto (naturalmente con un servizio offerto dal Gruppo) viene accompagnato dalle proprie preferenze (perfino “bilanciate” sul tipo di modello, se è diverso da quello posseduto) e quando apre l'auto la trova già conforme ai propri desideri. È una “intermobilità spinta” che lascia intendere anche su quali versanti potranno lavorare i concessionari.
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Il Messaggero