Volkswagen, Walter de' Silva in pensione: il designer italiano già nella storia dell'auto

Waletr de' Silca con alcuni dei suoi tanti premi ricevuti
WOLFSBURG - Volkswagen assicura che si accollerà l'eventuale extrabollo sulle auto inquinanti in modo che i costi non ricadano sui consumatori. Lo scrive il ceo Matthias...

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WOLFSBURG - Volkswagen assicura che si accollerà l'eventuale extrabollo sulle auto inquinanti in modo che i costi non ricadano sui consumatori. Lo scrive il ceo Matthias Mueller in una lettera ai ministri delle Finanze della Ue, mentre Bruxelles fa sapere di non avere ricevuto alcuna notifica formale sulle 800 mila auto con i valori CO2 alterati e chiede agli Stati membri di estendere anche agli altri produttori le indagini per stabilire violazioni delle emissioni.


L'agenzia Moody's, che nei giorni scorsi ha tagliato il rating di Volkswagen, stima un impatto del caso emissioni sui conti del gruppo tedesco fino a 31 miliardi, 9,5 miliardi nel caso migliore. È un'altra giornata impegnativa per la casa di Wolfsburg, lascia un'altra figura storica: dopo Ferdinand Piech, Martin Winterkorn e Giorgetto Giugiaro, lascia a sorpresa il responsabile Stile del gruppo Walter De Silva, da settembre presidente di Italdesign Giugiaro, 65 anni nel 2016.

Una pensione anticipata decisa dal manager arrivato in Volkswagen nel 1999, dopo l'inizio al Centro Stile Fiat e dodici anni in Alfa Romeo. De Silva, Compasso d'oro alla carriera nel 2011, ha disegnato celebri vetture firmando per 5 volte - record assoluto - il successo nel titolo di Auto dell'Anno, con l'Alfa 156, l'Alfa 147, la Volkswagen Polo, la Golf e la Passat. «Il gruppo Volkswagen - annuncia Mueller - garantirà il conguaglio di eventuali maggiori tasse».

Il ceo chiede ai ministri di inviare il conto delle eventuali tasse supplementari direttamente all'indirizzo di Wolfsburg, salvaguardando i clienti. Impossibile per ora, vista la complessità del caso - spiega Mueller - fornire cifre precise sul numero delle auto coinvolte nel caso Co2. La stima è di 800 mila veicoli, tra cui anche auto a benzina: «Almeno 90 mila», secondo il ministro dei Trasporti tedesco. L'impatto sui conti del gruppo Volkswagen, secondo Moody's, potrebbe crescere ancora.


I nuovi sviluppi «aggiungono ulteriori rischi sulla reputazione di Volkswagen, le vendite future e la liquidità» e fanno emergere «serie questioni sul controllo interno e la governance, che potrebbero essere più ampiamente diffuse di quanto inizialmente ritenuto, e che Volkswagen dovrà affrontare aggressivamente nei prossimi mesi. Questi elementi indeboliscono ulteriormente la posizione del rating dell'azienda».


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Il Messaggero