Vittorio e Nico Malingri volano in catamarano: è loro il record mondiale della Dakar-Guadalupa

Vittorio e Nico Malingri sul catamarano Feel Good
MILANO - Missione compiuta. Nella già affollata bacheca della Citroën entra un altro trofeo: il nuovo primato mondiale della traversata atlantica Dakar-Guadalupa....

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MILANO - Missione compiuta. Nella già affollata bacheca della Citroën entra un altro trofeo: il nuovo primato mondiale della traversata atlantica Dakar-Guadalupa. Intendiamoci bene, il marchio francese apprezzato per il coraggio tecnico e stilistico spesso in anticipo sui tempi non si è inventato una vettura capace anche di cavalcare le onde oceaniche.


Per riuscirci il “Double chevron” si è affidato a una coppia di specialisti di fama mondiale, due «pazzi scocciati» (definizione non nostra, ma del più giovane componente del team) capaci di condire l'indiscussa competenza tecnica con tanta passione e un pizzico (abbondante) di incoscienza. Del resto, quando si porta il nome di una dinastia che da quattro generazioni scrive pagine fondamentali nella storia della vela italiana, non esistono imprese impossibili quando si sono scotte da manovrare e spinnaker da issare.

L'equipaggio vincente era infatti costituito da Vittorio Malingri (“Il Vecchio”) e dal suo secondogenito Nico (“Il Nano”, soprannome del tutto incoerente con la struttura fisica), che hanno attraversato l'oceano a bordo del “Feel Good” (nome ereditato dal nuovo slogan Citroën “Be different, feel good”), un catamarano della classe F20, 6 metri di lunghezza e nessuna concessione al comfort.

Progettato dallo stesso Vittorio Malingri, realizzato in carbonio con pochissime parti in metalli, ecologico, dotato di pannelli solari per alimentare le apparecchiature tecnologiche necessarie alla navigazione, non dispone di cuccette, cucina e bagno. L'unico riparo per il riposo è costituito dalla risibile protezione in tela che copre le due terrazze laterali. Ma è una barca hi-tech costruita per correre, e il suo dovere l'ha fatto fino in fondo.

Nonostante un finale al cardiopalmo – tra inattesi cali di vento, un paio di scuffiate e un incontro ravvicinato con due enormi balene grige – Pointe-à-Pitre è stata raggiunta dai due Malingri dopo 11 giorni, 1 ora e 9 minuti di navigazione. Il tempo ufficializzato dalla giuria ha letteralmente polverizzato quello dei precedenti primatisti francesi, che avevano impiegato 10 ore di più.

L'impresa di Feel good non è che la più recente portata a termine dai sette atleti che fanno parte del Cut, il Citroën Unconventional Team creato dalla filale italiana nel 2016, una squadra dedicata agli sport di scivolamento coerenti con i valori di competenza tecnica, creatività e coraggio di osare su cui si basa il Dna del marchio.

Oltre al “Vecchio” e al “Nano”, nelle file del Cut troviamo Matteo Iachino, primo italiano vincere il titolo mondiale di windsurf nella specialità slalom, Alessandro Marcianò, l'unico surfista italiano che ha sfidato i grandi specialisti internazionali sulle onde giganti dell'Atlantico, e il “Velista dell'anno Tag Heuer 2017” Toni Cili, due volte campione italiano di kite surf. Dalla superficie del mare alle cime innevate dove si esibiscono la gardenese Silvia Bertagna, vincitrice in Coppa Europa e in Coppa del Mondo, pronta a sfidare il gotha mondiale dello sci freestyle alle prossime Olimpiadi coreane del 2018, obiettivo condiviso dal trentino Alberto Maffei, esponente di punta dello snowboard continentale.

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Il Messaggero