Vergne, bis in Uruguay. Il pilota della Techeetha vince davanti all'Audi di uno scatenato Di Grassi e allunga in vetta

Il duello spettacolare tra Vergne e Di Grassi in Uruguay
PUNTA DEL ESTE - Chi ha avuto la fortuna di assistere alla gara di Formula E in Uruguay, appena si sarà ripreso dall’emozione e dal batticuore correrà subito a...

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PUNTA DEL ESTE - Chi ha avuto la fortuna di assistere alla gara di Formula E in Uruguay, appena si sarà ripreso dall’emozione e dal batticuore correrà subito a cercarsi i biglietti per la prossima sfida di Roma sperando di gustarsi dal vero uno spettacolo del genere. Perché mai come stavolta la Formula elettrica ha dato show in pista. Duelli in punta di fioretto e sorpassi mozzafiato sul veloce circuito di Punta del Este, ricavato dal lungomare della cittadina che si affaccia sull’oceano Atlantico. È finita con una vittoria spettacolare e sudatissima di Jean Eric Vergne, francese con un passato in Formula Uno alla Toro Rosso ed ex collaudatore Ferrari. Vergne, con la sua monoposto cinese Techeetah colorata nero e oro come le leggendarie Lotus di Andretti e Senna, ha guidato la corsa dal primo all’ultimo metro, dalla partenza fino al traguardo.

 

Ma questo non deve far pensare a una vittoria facile, perché Vergne ha sempre avuto negli scarichi (che in realtà sulla F.E non ci sono...) il muso dell’Audi di Lucas Di Grassi che gli ha soffiato sul collo per tutti i 37 giri. Il brasiliano che partiva dalla prima fila al suo fianco, si è subito messo in scia al rivale fin dalla prima curva e lì è rimasto per tutta la gara cercando di attaccarlo ovunque. Le ha provate tutte Di Grassi, la cui Audi sembrava un pizzico più veloce della Techeetah, per superare Vergne: lo ha innervosito, ha compiuto finte a destra e sinistra, più volte è riuscito ad affiancarlo e i due si sono toccati ripetutamente muso contro coda e ruota contro ruota. Persino al pit stop per il cambio vettura c’è stata bagarre perché hanno percorso la pit lane uno in coda uno dietro l’altro, spintonandosi maliziosamente. Ma tutti gli attacchi e le furbizie di Di Grassi non sono servite. Vergne si è difeso con una freddezza eccezionale e ha conquistato la seconda vittoria stagionale intascando ben 28 punti per la classifica (i 25 della vittoria e i 3 della pole) e involandosi nel campionato che ora guida con ben 109 punti, 30 di margine su Rosenqvist giunto ieri quinto. Così Vergne, il pilota che ai tempi della Toro Rosso sembrava destinato a far coppia con Vettel ed è stato poi scartato a favore di Ricciardo , ha ritrovato nella Formula E quel successo che in F1 non ha mai raggiunto.


Dalla gara in Uruguay esce rinfrancato anche Lucas Di Grassi, il campione in carica, che finora era in coda alla classifica. Proprio ieri, in un’intervista al nostro giornale, aveva dichiarato che si sentiva rigenerato e pronto a battersi per la vittoria. E l’ha fatto. Di Grassi ha perso la vittoria in Uruguay solo per un lieve errore in qualifica: aveva stabilito la pole, ma poi è stato retrocesso 2° per tagliato troppo la chicane nel suo giro veloce. Fosse scattato in testa, probabilmente avrebbe vinto, vista la velocità dimostrata. Buon terzo Bird, con la DS Virgin, che ha conquistato il podio grazie a un pit stop velocissimo e ora è tra i primi inseguitori di Vergne in campionato. In grande crisi invece Buemi (Renault) che ha rotto una sospensione urtando un muretto. Ritirato anche Nelson Piquet jr, con la sua Jaguar. Mentre invece l’altra Jaguar di Evans ha compiuto una rimonta eccezionale: da 16° in griglia a 4° all’arrivo. A Roma anche lui sarà un protagonista da tenere d’occhio.
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Il Messaggero