Veicoli industriali, a febbraio il mercato cresce del 3,8%. Unrae, all’orizzonte nessun intervento per il settore

Veicoli industriali
TORINO - Si conferma a febbraio il trend di crescita del mercato dei veicoli industriali, che registra + 3, 8% sul 2022, con 2.205 immatricolazioni. Prosegue il buon andamento del...

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TORINO - Si conferma a febbraio il trend di crescita del mercato dei veicoli industriali, che registra + 3, 8% sul 2022, con 2.205 immatricolazioni. Prosegue il buon andamento del comparto pesante di massa uguale o superiore a 16 t, che segna il +7, 8% rispetto allo scorso anno. In positivo anche la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t, a + 8,1%. In flessione, invece, i mezzi leggeri sotto le 6 t, che registrano un netto calo dei volumi di immatricolazione (-51,7%). «Il dato di febbraio resta positivo, ma evidenzia una lieve flessione dei volumi rispetto agli ultimi mesi. Sebbene buona parte delle difficoltà che hanno caratterizzato l’anno passato appaiono sensibilmente migliorate, rimangono incerti e quindi preoccupano gli sviluppi nel prossimo futuro, anche alla luce del contesto economico che sta contraddistinguendo il periodo attuale», commenta Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae.

«Registriamo con preoccupazione le difficoltà che il settore incontra rispetto alle tempistiche necessarie per l’espletamento delle pratiche amministrative di competenza delle Motorizzazioni, sinora non compensate dalla riforma di privatizzazione, che in taluni casi compromettono la capacità delle aziende di trasporto di operare a livello internazionale e in tutti i casi determinano ritardi nei controlli a detrimento della sicurezza stradale», sottolinea Starace. «Al di là degli orientamenti politici nazionali e delle decisioni attese a livello europeo, crediamo che il Governo non possa esimersi dal sostenere il comparto attraverso misure urgenti per svecchiare il parco circolante e agevolare, attraverso uno specifico credito d’imposta, l’utilizzo dei biocarburanti. Inoltre non si può prescindere dal supportare l’adozione di veicoli a zero emissioni attraverso consistenti incentivi all’acquisto e per la realizzazione di infrastrutture di ricarica», conclude Starace.

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Il Messaggero