Usa, le linee guida sui sussidi a veicoli elettrici. L’UE cerca accordo su minerali critici

Un cartello per il parcheggio di veicoli elettrici
BRUXELLES - Litio, manganese, nichel e cobalto. Bruxelles sta portando avanti con Washington i negoziati per lanciare un accordo per consentire ai veicoli elettrici con minerali...

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BRUXELLES - Litio, manganese, nichel e cobalto. Bruxelles sta portando avanti con Washington i negoziati per lanciare un accordo per consentire ai veicoli elettrici con minerali critici estratti o lavorati nell’Unione europea di avere le stesse agevolazioni dei sussidi statunitensi attraverso l’Inflation Reduction Act (Ira), il piano da quasi 370 miliardi di dollari per lo sviluppo della tecnologia pulita Made in Usa. Oggi il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha reso note le condizioni per il sussidio di 7.500 dollari previsto dall’Ira per i veicoli elettrici e sono ora aperte a consultazioni e commenti prima dell’approvazione finale. Le norme prevedono che vengano presi in considerazione anche gli Stati vincolati da un accordo di libero scambio, «un termine che include accordi recentemente negoziati relativi a materiali critici», ha dichiarato il Tesoro in un comunicato, dato che il Giappone ha firmato martedi un accordo commerciale e l’Unione Europea ne sta attualmente negoziando un altro. Bruxelles ha gia ottenuto che l’industria automobilistica europea abbia accesso al mercato statunitense e alle agevolazioni fiscali degli Stati Uniti per i veicoli elettrici aziendali in leasing con cui veicoli europei potranno beneficiare degli stessi vantaggi fiscali previsti per le auto made in Usa.

Ora sta cercando di finalizzare un accordo come sui veicoli in leasing sulle materie prime critiche utilizzate per la produzione delle batterie, in modo che minerali estratti e lavorati nell’Unione Europea siano trattati allo stesso modo di quelli provenienti da Canada e Messico, attraverso un accordo di libero scambio. L’Ira prevede fino a un massimo di 7.500 dollari di incentivi per le batterie elettriche, di cui 3.750 riguardano i minerali e 3.750 il resto della componentistica. Per la quota relativa ai minerali, quindi il 50%, anche le batterie prodotte in Europa potrebbero avvalersi degli incentivi fiscali americani. Secondo le regole dell’Ira, i veicoli elettrici possono beneficiare di sovvenzioni solo se almeno il 40% dei minerali critici all’interno proviene dagli Stati Uniti o da un Paese con cui hanno un accordo di libero scambio. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si e recata a inizio mese a Washington per discutere dell’accordo con il presidente Joe Biden, concordando di avviare i colloqui su un accordo sulle materie prime.

Stati Uniti e Giappone hanno firmato un accordo commerciale di questo tipo sui minerali delle batterie dei veicoli elettrici lo scorso martedi. Il Dipartimento del Tesoro afferma che attualmente 21 Paesi, tra cui il Giappone, sono interessati da queste nuove disposizioni, escludendo, come previsto al momento della votazione della legge, le «entita sospette», termine che include le societa cinesi. «Data la posizione dominante della Cina nella catena di valore dell’energia pulita, dobbiamo lavorare con i nostri alleati e partner per costruire una solida catena di approvvigionamento che possa soddisfare le aspettative dei consumatori americani», ha dichiarato un funzionario del Tesoro in uno scambio telefonico, secondo quanto riportato dall’agenzia AFP. Le consultazioni sulle condizioni per l’assegnazione delle sovvenzioni sono aperte fino al 17 aprile, entreranno in vigore dal giorno successivo.

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Il Messaggero