Unrae e Anfia, è urgente pubblicare il decreto sugli incentivi auto. Rischio paralisi elettriche e ibride plug-in

Un'auto elettrica in ricarica
«Stiamo aspettando la pubblicazione del Dpcm che renderà operativi i nuovi incentivi 2024, la cui entrata in vigore ormai annunciata da mesi sta generando una...

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«Stiamo aspettando la pubblicazione del Dpcm che renderà operativi i nuovi incentivi 2024, la cui entrata in vigore ormai annunciata da mesi sta generando una paralisi delle vendite di auto a zero o bassissime emissioni. Come più volte ribadito, auspichiamo che gli incentivi siano dunque pienamente operativi quanto prima, per scongiurare il protrarsi ulteriore di questo negativo effetto attesa». Lo sottolinea il presidente dell’Unrae Michele Crisci. «Ciò è visibile anche dai risultati delle immatricolazioni di auto Bev e Phev. Seppure in rialzo rispetto a gennaio, a febbraio le Bev si fermano a quota 3,4% e le Phev al 3,2% del totale mercato. Riguardo al nuovo schema apprezziamo che siano state accolte molte delle richieste dell’Unrae, come l’innalzamento degli incentivi unitari e l’inclusione delle persone giuridiche con bonus ad importo pieno; ma per contribuire ad un effettivo slancio dell’elettrico è necessario eliminare il price-cap sulla fascia 0-20 g/Km, o quantomeno allinearlo a quello della fascia 21-60 g/Km.

La possibilità di ottenere il bonus per l’acquisto di auto elettriche che rientrano in quel tetto di prezzo esclude di fatto dall’incentivo le imprese che utilizzano principalmente vetture di fascia superiore, in evidente contraddizione rispetto all’obiettivo della decarbonizzazione. Si tratta di aspetti che speriamo vengano corretti prima della pubblicazione del Dpcm». Per riallineare la distribuzione dei fondi ai nuovi importi unitari, l’UNRAE si augura inoltre che quelli avanzati nel 2023 vengano in corso d’anno allocati sulla fascia 0-20 g/Km, mentre per il futuro auspichiamo da subito una pianificazione degli incentivi con un orizzonte di 2/3 anni, per consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti e per evitare che lo stop & go generi il solito effetto distorsivo sul mercato. Crisci richiama l’urgenza di intervenire sulla fiscalità delle auto aziendali in uso promiscuo (agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni), attraverso i decreti attuativi della Delega fiscale.

«Nel secondo mese del 2024 il mercato auto italiano mantiene segno positivo (+12,8%) anche considerando un giorno lavorativo in più rispetto a febbraio 2023 (21 giorni contro 20). Mentre proseguono le attività del Tavolo Sviluppo Automotive al Mimit, si attende il Dpcm che darà attuazione ai nuovi incentivi. Auspichiamo che la pubblicazione del Decreto sia quanto più possibile rapida, per evitare il prolungarsi dell»effetto attesà sul mercato e di un clima di incertezza tra consumatori e imprese, nonché per vedere presto gli effetti di un ecobonus più attrattivo rispetto al precedente«. Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, »Certamente a supporto della domanda e dell’accelerazione dei ritmi di rinnovo del parco circolante, la misura dovrebbe soprattutto giocare da traino nell’adozione delle nuove tecnologie, anche grazie all’apertura del bonus a tutte le aziende, in particolare favorendo l’ulteriore diffusione delle auto a basse o nulle emissioni locali di CO2« osserva Vavassori.

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Il Messaggero