UE, sulle auto a basse emissioni approccio tecnologicamente neutrale, lavoriamo su batterie e stazioni ricarica

La ricarica di un'auto elettrica
BRUXELLES - La Commissione Europea «investe sui veicoli a basse emissioni in un modo che non è centrato su tecnologie particolari, ma anche su un approccio...

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BRUXELLES - La Commissione Europea «investe sui veicoli a basse emissioni in un modo che non è centrato su tecnologie particolari, ma anche su un approccio tecnologicamente neutrale». Lo dice il portavoce dell’esecutivo Ue per i Trasporti, Adalbert Jahnz, rispondendo in merito ai problemi che stanno vivendo i possessori di auto elettriche nelle aree degli Usa colpite da un’ondata di freddo, con temperature molto basse, in particolare a Chicago, nell’Illinois, dove dozzine di vetture elettriche sono state abbandonate alle stazioni di ricarica perché inservibili, riportano media locali. «Ci sono una serie di tecnologie che potrebbero essere applicabili: una delle azioni essenziali che abbiamo messo in campo per sostenere la mobilità a emissioni zero è il dispiegamento di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici - continua - dappertutto in Europa, per permettere agli utilizzatori di queste auto di ricaricare rapidamente il loro veicolo, in caso di bisogno, senza dipendere dalla performance delle batterie del loro mezzo».

Uno dei principali problemi in questi giorni a Chicago è che le batterie al litio con il freddo, oltre a scaricarsi prima, si ricaricano molto più lentamente, cosa che provoca lunghe code alle stazioni di ricarica. La situazione è diversa, come spiega oggi La Verità, in Paesi dall’inverno rigido come la Norvegia, scarsamente popolata, dove molti possiedono una stazione di ricarica domestica e possono quindi ricaricare la batteria in casa. «Investiamo enormemente - continua - anche nella ricerca sulle batterie di nuova generazione. Abbiamo una legislazione sulle batterie che si concentra non solo sulle performance ecologiche di queste batterie, ma anche sulla loro performance come prodotto. È una cosa sulla quale lavoriamo in generale», conclude, spiegando di non poter commentare sulla situazione specifica riguardante il produttore delle auto elettriche interessate dai blocchi a Chicago. 

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Il Messaggero