Toyota Yaris, con la quarta si cambia davvero tutto e l’efficienza è da record

La Toyota Yaris di quarta generazione
AMSTERDAM – Eccola la Toyota Yaris di quarta generazione, l’auto che nel 1999 ha cambiato il destino e la presenza del marchio giapponese in Europa e in Italia e, che...

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AMSTERDAM – Eccola la Toyota Yaris di quarta generazione, l’auto che nel 1999 ha cambiato il destino e la presenza del marchio giapponese in Europa e in Italia e, che in barba a tutte le leggi di marketing, ha incrementato negli anni la propria incidenza sul segmento B. Se infatti la prima generazione ne prese una fetta del 4,7%, la terza è arrivata al 7,3% e ha già 8 autunni sulle spalle. Fu infatti presentata al Salone di Francoforte del 2011 e nel 2012 è arrivata la versione ibrida, vera artefice di questa longevità: il 60% delle Yaris vendute attualmente sono ibride, addirittura 2 su 3 in Italia dove, storicamente, sono state targate quasi un milione di unità sugli oltre 4 milioni dell’intero Continente.

 

La Yaris IV è il primo modello basata sulla piattaforma GA-B, l’ultima nata della famiglia TNGA, e stilisticamente ha ben poco in comune con la precedente. Lunga 3,94 metri, è stata limata di 5 mm in tempi in cui tutte le auto del suo segmento crescono e hanno almeno 10 cm in più da parcheggiare. Il passo invece è cresciuto a 2,56 metri, è più larga di 50 mm ed è più bassa di ben 40 mm. L’occhio e il centimetro fanno pensare dunque ad un sostanziale miglioramento dell’aerodinamica. A dare un’ulteriore svolta alle proporzioni ci pensano le linee tondeggianti, la posizione più arretrata del montante anteriore e una coda che ricorda quella della C-HR. Ciononostante lo spazio è cresciuto anche per la testa grazie all’abbassamento della seduta. Il risultato è un baricentro più basso di 15 mm, in più la nuova struttura ha una rigidità torsionale migliorata del 35% grazie anche ad un 26% di acciai ad alta resistenza in più.

Nuovo anche il sistema ibrido basato ancora su un 1,5 litri, ma a 3 cilindri e la batteria agli ioni di litio, più potente e capiente rispetto a quella al Nickel-metallo idruro, ma più leggera del 27%. Il dati non sono ancora definitivi, ma si parla di un aumento di potenza del 15% e del 20% in efficienza con la possibilità di veleggiare sin da 130 km/h. La Yaris ibrida attuale ha 100 cv ed emissioni di CO2 pari a 84 g/km. Il nuovo 3 cilindri è tutto in alluminio, funziona a ciclo Atkinson, ha l’iniezione indiretta, il controalbero per diminuire le vibrazioni, il doppio variatore di fase (elettrico lato aspirazione) e una efficienza termica del 40%. In gamma ci sarà anche il mille, evoluzione di quello attuale anche con cambio automatico CVT. Identica e immodificabile la trasmissione a variazione continua costituita da un ruotisimo epicicloidale che collega motore a scoppio, elettrico e generatore consentendo il funzionamento ibrido sia in serie sia in parallelo. È stato però reso più compatto e del 9% più leggero.
 

Nuovi anche i concetti introdotti per l’abitacolo. La strumentazione è tutta digitale e a binocolo, c’è anche l’head-up display e al centro della plancia, in alto, c’è lo schermo da 10” del sistema infotelematico che ha anche Apple Carplay. Stravolta l’impostazione di guida. Il pilota siede 36 mm più in basso, eppure ha una visibilità migliore perché è più spostato verso il centro della vettura e la base del parabrezza è stata ribassata, il volante inoltre ha un diametro inferiore, è meno inclinato di 6° ed è più vicino di 66 mm al corpo del guidatore inoltre è anche riscaldabile. Ottime notizie sul fronte della sicurezza: la Yaris sarà la prima auto del suo segmento ad avere l’airbag centrale, per migliorare la protezione degli occupanti in caso di urto laterale, e avrà di serie sia il cruise control adattivo con funzione stop&go sia il sistema attivo di mantenimento della corsia. La Yaris di seconda generazione era stata la prima auto della categoria ad avere l’airbag per le ginocchia del guidatore e la prima ad ottenere le 5 stelle EuroNCAP.


La nuova Toyota Yaris sarà presentata al prossimo Salone di Tokyo e, per la prima volta, manterrà questo nome anche per il mercato giapponese dove finora si era chiamata Vitz. Per l’Europa a produrla ci penserà sempre lo stabilimento francese di Valenciennes, attivo dal 2001 e che è stato aggiornato recentemente con un investimento di 300 milioni di euro. Per vederla su strada invece ci vorrà invece ancora tempo visto che le vendite inizieranno a giugno 2020. Dunque non ci sono indizi sul listino, neppure per la versione ibrida che stavolta si troverà due contendenti: le nuove Renault Clio e Honda Jazz, anche loro prossime a dotarsi di sistemi full-hybrid, ovvero capaci di marciare per alcuni tratti solo con il motore elettrico. Ma la Yaris non si fermerà a questo e, per onorare il suo palmarese sportivo nei rally, avrà una versione sportiva degna dell’auto con cui il lettone Ott Tanak sta dominando l’attuale stagione WRC. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero