Toyota rivede al ribasso stime produzione globale. Yen debole spinge in alto i ricavi, stime invariate sui profitti

La Toyota bZ4x
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TOKYO - L’insufficienza dei semiconduttori costringe la Toyota a rivedere al ribasso la produzione globale di mezzo milione di veicoli per l’anno fiscale in corso; la svalutazione dello yen, tuttavia, consente alla prima casa auto al mondo di incrementare il fatturato e mantenere le stime invariate sui profitti. Le stime sull’output sono state ridotte da 9,7 milioni a 9,2 milioni, in primo luogo a causa delle difficoltà a reperire i chips, ma anche criticità nell’approvvigionamento di altri materiali. L’indebolimento delle yen di oltre il 20% sul dollaro da inizio anno, invece, ha migliorato le stime sui ricavi a 36.000 miliardi di yen (240 miliardi di euro), rispetto ai 34.500 previsti.

Negli ultimi sei mesi Toyota ha registrato un utile in calo del 23% a 1.200 miliardi di yen (7,9 miliardi di euro), a causa del rialzo dei prezzi delle materie prime, in particolare nel mercato del Nord America, mentre in Europa ha pesato sui conti la decisione presa in settembre di uscire dal mercato russo. Per l’anno fiscale che termina a marzo il costruttore giapponese ha lasciato invariate le stime sull’utile a 2.360 miliardi di yen e stima un cambio dollaro-yen a quota 135, da 130, e in confronto all’attuale livello di 147. Il direttore finanziario Kenta Kon ha avvertito sulle incertezze presenti nel settore automotive e la volatilità dei mercati, i costi eccessivi delle risorse energetiche e l’instabilità del mercato del lavoro, assieme ai tassi di cambio instabili: «È estremamente difficile intuire in che direzione andrà il mercato dell’auto da qui a sei mesi - ha aggiunto Kon - e al tempo stesso fare previsioni sui risultati del nostro gruppo».

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Il Messaggero