ALICANTE - Sostanzialmente è un restyling riuscito, con un'aggiunta di tanta tecnologia in più anche per la sicurezza ed il plus dell'alimentazione ibrida....
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Considerato che le varianti a benzina non sono importate da tempo e l'uscita di scena del 2.2 D-4D, il listino del C-Suv delle Tre Ellissi offre, quindi, da gennaio una sola alternativa all'ibrido, il ''duemila'' Diesel di origine BMW da 143 Cv, esclusivamente con due ruote motrici. Rispetto a questo, a parità di dotazione e di tipo di trasmissione, l'Hybrid risulta più caro di 3.600 euro ma vanta 54 Cv in più ed emette 8 grammi al chilometro di CO2 in meno (115 g/km contro 123 g/km). Oltre all'esclusivo appeal ''eco'', il Recreational Active Vehicle nella veste 2016 sfoggia un design più accattivante.
Nel frontale, profondamente rivisitato, brillano i nuovi proiettori bi-led e un fascione paracolpi più intrigante. Al posteriore spiccano i fanali dalla grafica inedita. Nell'abitacolo non vi sono stravolgimenti ma solo miglioramenti per la qualità dei materiali, la definizione dei dettagli e la disponibilità del nuovo sistema di infotainment. Il suo schermo da 7'', abbinato al Panoramic view monitor, permette in fase di manovra una visione del veicolo dall'alto a 360 gradi. Per quel che riguarda la dotazione di sicurezza, da segnalare il debutto del Toyota Sense Plus, che aggiunge il controllo adattivo della velocità di crociera e il sistema di riconoscimento dei pedoni al pacchetto che comprende sistema di pre-collisione, avviso di superamento di corsia, abbaglianti automatici e riconoscimento della segnaletica stradale.
Tecnicamente la ''new entry'' hybrid adotta lo stesso schema del ''cugino'' Lexus NX, quindi abbina un motore a benzina di 2,5 litri funzionante secondo il ciclo Atkinson a una o due unità elettriche, a seconda del tipo di trasmissione. La trazione integrale, infatti, è garantita da un secondo motore elettrico da 50 kW, sistemato sul retrotreno, che all'occorrenza fornisce coppia alle ruote posteriori. Sia per la 2WD sia per la 4WD la potenza complessiva a disposizione è di 197 Cv, una bella ''scuderia'', a fronte di emissioni da citycar: solo 115 g/km di CO2 per la due ruote motrici, tanto quanto una Fiat 500 1.2. Nel traffico il RAV4 Hybrid si muove bene e grazie alle ripartenze in elettrico sfodera un'insospettabile agilità.
L'atmosfera è ovattata e, anche a 130 km/h, si può chiacchierare senza dover alzare la voce con i passeggeri posteriori, che hanno a disposizione tanti centimetri per gambe e testa e possono persino regolare l'inclinazione dello schienale. Insomma, si viaggia che è un piacere e con molte borse al seguito, seppure le batterie (sistemate sotto il divano) rubino qualche centimetro al vano bagagli. E se si ha fretta, basta premere il tasto ''sport'' e affondare il piede destro sino a fondo corsa per essere sorpresi dalla risposta gratificante della ''power unit''. Guidata in maniera ''vivace'', però, la hybrid perde punti quanto a comfort acustico, mostra un certo rollio in curva e i consumi salgono sino a valori poco consoni alla filosofia ''eco'' della vettura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero