Toyota GT 86, piacere di guida per tutti: trazione posteriore, prezzo accessibile

La GT 86 di Toyota lanciata in piena velocità: La vettura monta un due litri boxer da 200 cavalli
BARCELLONA - Un’auto sportiva compatta, capace di costare il giusto e divertire di gusto. Ci prova la Toyota che con la GT 86 torna ai fondamentali del piacere di guida con un...

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BARCELLONA - Un’auto sportiva compatta, capace di costare il giusto e divertire di gusto. Ci prova la Toyota che con la GT 86 torna ai fondamentali del piacere di guida con un coupé lungo 4,24 metri a motore anteriore da 200 cavalli e trazione posteriore, che pesa 1.200 kg e promette un listino inferiore a 30 mila euro.

Un’auto così oggi non esiste, esisteva fino al 2004 quando la Toyota, che in Italia si era fatta conoscere innanzitutto per le sportive e le fuoristrada, decise di mettere in soffitta la MR2 e la Celica. Tuttavia, più che a quest’ultima, la GT 86 si ricollega idealmente alle Sports 800 e GT 2000 degli anni ‘60 e alla AE86, tutte coupé a trazione posteriore, come del resto lo era la Celica quando nacque nel 1970 e poi fino al 1985.

La verità è che un costruttore che si prepara a correre la 24 Ore di Le Mans e nella sua storia ha venduto cinque milioni di sportive non poteva non averne una in gamma e, per farsela, ha chiesto nel 2006 aiuto alla consociata Subaru che produce la gemella BRZ nello stabilimento di Gunma insieme alla GT 86 e alla Scion FR-S, marchio che Toyota dedica negli USA ai giovani. La mano delle Pleiadi si vede soprattutto nel motore boxer quattro cilindri due litri al quale Toyota ha messo le teste, dotate del sistema di iniezione doppia - diretta e indiretta, come sui V6 e V8 delle Lexus - denominato D4-S e ha cambiato le misure caratteristiche: 86 mm per corsa ed alesaggio, identica al diametro dei due terminali di scarico.
Viene da pensare ad una scaramanzia più napoletana che nipponica intorno a un numero che nella smorfia identifica il negozio e che nella cabala di Nagoya vuol dire emozioni al volante a buon mercato.

La GT 86 ha un vestito molto giapponese
ma lontano dalle mode, senza esasperazioni ma dal carattere deciso ed efficiente aerodinamicamente (cx di 0,27), e fa quasi tenerezza con quegli pneumatici 215/45 R17. Sono uguali a quelli della Prius, ma bastano e avanzano per avere un rapporto sano e sincero con la strada se, come in questo caso, le masse sono ridotte e ripartite per il 53% sull’avantreno con un baricentro distante dal suolo solo 459 mm, meglio della Porsche Cayman che i tecnici giapponesi confessano di aver avuto come riferimento. Anche la seduta è bassa, il volante è piccolo, verticale e privo di qualsiasi comando per essere leggero e lasciare tutto lo spazio alle mani. La pedaliera è in acciaio, inedito lo specchietto interno privo di cornice e di fronte occhi sul contagiri con fondo bianco, tachimetro digitale e spia che lampeggia quando la lancetta si avvicina al limite di 7.400 giri/min. Pura, ma anche dura di plastiche per un abitacolo bicolore che è per quattro solo a parole e di certo non seduce per i materiali e l’assemblaggio.

Su strada invece la GT86 merita solo elogi suscitando sensazioni dimenticate. Il 4 cilindri boxer denuncia una coppia «alta» - 205 Nm a 6.500 giri/min - e vicina al regime di potenza massima di 7.000 giri/min, da vero motore sportivo. Di fatto, spinge anche in basso e ha buone prestazioni (226 km/h, 0-100 km/h in 7,6 secondi), con l’accompagnamento di un cambio preciso e di una sonorità metallica che, quando si sale di giri, arriva direttamente nell’abitacolo attraverso un manicotto collegato alla scatola di aspirazione. Ma è sul misto che la giapponese esalta con inserimenti immediati, uno sterzo chirurgico e un assetto che comunica con l’asfalto in modo genuino, ispirando fiducia e istigando il pilota ad abbassare la guardia dell’elettronica per giocare meglio con la coda, l’acceleratore e il differenziale Torsen, efficace e progressivo.

E così, curva dopo curva,
si allargano cuore e sorriso, ma non il prezzo. La GT 86 infatti arriva in giugno a meno di 30 mila euro con una dotazione completa (7 airbag, climatizzatore bizona automatico, fari bixeno...) alla quale aggiungere solo cambio automatico, vernice metallizzata, interni in pelle e sistema infotelematico Touch&Go che è di serie sulla 1st Edition, versione limitata a 86 esemplari in tinta rosso lightning con decorazioni nere, che potrà essere acquistata solo attraverso Internet a 29 mila euro, compreso un corso di guida veloce: una specie di educazione sentimentale per amare in modo ancora più intenso un’auto nata per far battere il cuore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero