Toyota GR DKR Hilux T1+, ruote più grandi e nuovo motore V6 biturbo per vincere la Dakar

La Toyota GR DKR Hilux T1+ nel deserto della Namibia per i collaudi che hanno permesso di mettere a punto il nuovo assetto e l'inedito motore V6 3.5 biturbo
Toyota lancia ancora una volta il suo guanto di sfida alla Dakar e, forte anche del fresco titolo conquistato nel campionato del mondo di Cross Country, si è preparata con...

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Toyota lancia ancora una volta il suo guanto di sfida alla Dakar e, forte anche del fresco titolo conquistato nel campionato del mondo di Cross Country, si è preparata con grande determinazione alla corsa che anche quest’anno si svolge in Arabia Saudita per una due settimane di sabbia e roccia che si aprirà il 1 gennaio e si chiuderà il 14 seguente sempre nella città di Jeddah.

Per dare l’assalto alla Dakar, Toyota mette in campo ben 4 macchine: sono le nuove GR DKR Hilux T1+ che segnano un netto passo avanti rispetto alla T1 che ha vinto nel 2019 e ha sfiorato più volte la vittoria, compresa quella dello scorso anno sfumata progressivamente a causa delle oltre 50 forature che le macchine giapponesi hanno dovuto subire a causa della conformazione a carreggiata stretta imposta dal regolamento. I progettisti di stanza in Sudafrica – è qui infatti che le Hilux da corsa vengono sviluppate e allestite – sono partiti proprio da questa problematica per dare ai piloti Nasser Al-Attiyah, Giniel de Villiers, Henk Lategan e Shameer Variawa un mezzo che, oltre ad offrire prestazioni superiori, non faccia perdere loro tempo prezioso per le sostituzioni delle ruote.

La T1+ si distingue subito per la larghezza di 2,3 metri rispetto ai 2 metri della T1 frutto di carreggiate più larghe che hanno permesso di ampliare l’escursione delle sospensioni da 245 mm a 320 mm. Anche le dimensioni delle ruote sono nettamente più importanti: per il diametro esterno si passa da 32 a 37 pollici mentre per la larghezza del battistrada da 245 mm a 320 mm. I tecnici non hanno lasciato nulla al caso neppure per la finitura dei cerchi da 17 pollici di diametro lasciando l’alluminio nudo a vista per aumentare la capacità di dissipare il calore che si crea in questa zona a causa non solo delle sollecitazioni meccaniche, ma anche dall’irraggiamento solare e dal fondo chiaro che riverbera i raggi. In questo modo, lo pneumatico lavora a temperatura non eccessiva mantenendo le proprie caratteristiche di resistenza a colpi e forature.

A questo proposito, la vettura porta ora con sé solo due ruote di scorta invece delle tre concesse in precedenza dal regolamento per la categoria T1+. Il telaio a struttura tubolare è stato modificato senza stravolgere l’architettura esistente dal 2016 con motore disposto centralmente, ma totalmente nuovo. Al posto del glorioso V8 5 litri da 350 cv e 620 Nm, arriva un più moderno V6 3,5 litri biturbo a iniezione diretta derivato direttamente dall’unità che equipaggia la nuova Land Cruiser. Nella versione di serie eroga 305 kW (415 cv) e 660 Nm, in quella da gara, pur potendo fare molto di più libero dai dispositivi anti inquinamento, è stato limitato a 298 kW (405 cv) e ha una coppia identica, ma con una curva di erogazione fissata dalla FIA. Rimangono quelli di serie anche i turbocompressori e gli intercooler, pur se la posizione di quest’ultimi è stata modificata. Il cambio è un Sadev sequenziale a 6 rapporti con frizione ceramica a doppio disco da 215 mm di diametro.

Un pacchetto tecnico talmente efficiente da rendere necessaria una zavorra di ben 150 kg per raggiungere la massa minima a secco di 2.000 kg prevista dal regolamento. Il serbatoio è da 540 litri, 40 in più rispetto alla precedente Hilux. Inalterato il sistema di trazione integrale con 3 differenziali (anteriore, posteriore e centrale) bloccabili. Entusiasti i commenti dei piloti che hanno svolto un intenso programma di sviluppo a partire dallo scorso agosto apprezzando il nuovo assetto e il nuovo motore, sia per le sue prestazioni sia per l’affidabilità dimostrata. La GR DKR Hilux T1+ dovrà vedersela con le Audi RS Q E-tron elettrica ad autonomia estesa e le Prodrive Hunter T1+ con motore V6 3.5 biturbo Ford derivato dalla Ford GT che nel 2016 ha vinto la 24 Ore di Le Mans nella categoria GTE e che alla Dakar sarà alimentato con un biocarburante che abbatte l’impronta di CO2 dell’80%. Il I gennaio la battaglia avrà inizio.

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Il Messaggero