AMSTERDAM - Per fare le migliori auto stradali bisogna fare quelle che vanno più forte nelle corse. Sembra un paradosso, ma anche la prima Yaris, quando arrivò...
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La Yaris GR è un’auto da corsa a tutti gli effetti: ha 3 porte, è più bassa di 9 cm e ha un millesei, proprio come l’auto di Elvyn Evans e Sébastien Ogier, ma ha 3 cilindri e con una potenza di ben 261 cv che, su un’auto da 1.280 kg, fanno un rapporto peso/potenza di 4,9 kg/cv. Ecco che quello che fu il piccolo genio diventa un piccolo mostro che solo l’elettronica ferma a 230 km/h, ma è capace di bruciare lo 0-100 km/h in meno di 5,5 secondi e lascia al pilota il piacere antico di manovrare la leva del cambio a 6 rapporti. Anche il sistema di trazione integrale GR-Four deriva dalle corse e il suo nome evoca la Celica GT-Four che tremare il mondo fece negli anni ’90 interrompendo nei rally un dominio Lancia che durava da 6 anni.
Allora era tutto affidato alle leggi della meccanica, oggi l’elettronica permette di selezionare 3 modalità di guida e di distribuire la coppia sui due assali lasciando ai due differenziali (meccanici) Torsen il compito di garantire la migliore aderenza in curva. Intanto anche la GR Supra è pronta a scendere in pista nei campionati GT4 e arriva con la versione con motore 2 litri da 258 cv. Sembra una diminuzione rispetto al 6 cilindri 3 litri da 340 cv, ma pesa 100 kg in meno e comunque fa lo 0-100 in 5,2 secondi. Tra l’altro, ci sarà anche una versione in edizione limitata a 200 esemplari denominata Fuji Speedway, un luogo che evoca il passato, il presente e il futuro. Oggi infatti è il circuito dove vengono provate tutte le Toyota, accanto si trova il centro di ricerca e sviluppo, dove vengono sviluppate le auto di serie da competizione, e presto vi sarà Woven City, una città-provetta dove sperimentare il futuro più avanzato della mobilità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero