Toyota-BMW, parte la collaborazione: arriva la Verso con il diesel di Monaco

La nuova Toyota Verso ora monta il turbodiesel della BMW
MILANO - Dopo tante firme e tanto clamore, entra nel vivo la storica collaborazione tra BMW e Toyota. Il primo frutto concreto di una serie di accordi che hanno definito una...

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MILANO - Dopo tante firme e tanto clamore, entra nel vivo la storica collaborazione tra BMW e Toyota. Il primo frutto concreto di una serie di accordi che hanno definito una collaborazione quasi a tutto campo è un turbodiesel 1.6 di concezione e produzione tedesca, ma rivisitato dai tecnici giapponesi in modo da assicurarne la perfetta integrazione con la vettura sulla quale sarà installato.


Monovolume. A gennaio, infatti, nella fabbrica Toyota di Adapazari, in Turchia, partirà la produzione della Verso 1.6 D-4D equipaggiata appunto con il motore da 112 cv e 270 Nm di coppia massima di origine BMW. Un'unità di ultima generazione che, destinato ad arricchire l'offerta della Mpv compatta giapponese che oggi viene proposta con due unità a benzina (1.6 da 132 cv e 1.8 da 147) e i diesel 2.0 e 2.2 D-Cat che vantano rispettivamente 124 e 150 cv. Anima verde.

Per la capacità di combinare al meglio prestazioni ed efficienza, il propulsore che BMW produce in Austria s'inserisce alla perfezione nella strategia di sostenibilità del colosso nipponico che punta - come ricorda il presidente e Ceo di Toyota Motor Europe Didier Leroy - su un approccio diversificato, nel quale c'è posto non solo per l'ibrido, ma anche per le potenzialità ecologiche dei diesel più evoluti. Nella sua declinazione «nipponica», il motore nato per soddisfare le esigenze della Mini sarà abbinato a un nuovo sistema Stop & Start sviluppato dal Centro tecnico europeo della Toyota e in grado di ridurre ulteriormente consumi ed emissioni.


Amicizia a tappe. Per quanto recente, la collaborazione tra i due gruppi automobilistici sembra nascere sotto i migliori auspici e soprattutto con grandi ambizioni, messe a punto da una serie di accordi siglati in rapida successione. Al dicembre 2011 risale infatti quello relativo alla fornitura di motori diesel 1.6 e 2.0 che sta già trovando la sua prima applicazione. Nello scorso marzo, la firma aveva riguardato lo sviluppo congiunto di batterie agli ioni di litio finalizzato alla riduzione dei costi e all'aumento dell'autonomia elettrica. Nel giugno successivo è stata quindi la volta del memorandum d'intesa più esteso e ambizioso, nel quale venivano indicati quattro campi d'azione comune: lo sviluppo delle fuel cell, quello relativo a una futura auto sportiva, la ricerca sui materiali leggeri e la collaborazione nel campo delle vetture elettriche. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero