TOKYO – Toyota ha scelto 240 atleti di 43 nazioni per rappresentare lo spirito di “sfida” e del “miglioramento continuo” in vista dei giochi olimpici...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il colosso nipponico è partner delle Olimpiadi domestiche e dello stesso Comitato Olimpico Internazionale, oltre che di quello italiano con il quale collaborerà fino al 2024 ed al quale ha già fornito una flotta di 25 Lexus. La selezione di campioni – naturalmente e comprensibilmente “imbottita” di atleti di casa – è stata individuata con un obiettivo: quello di «aiutare le persone a realizzare i propri sogni, sostenendone l’aspirazione a partecipare ai Giochi Olimpici e Paralimpici » .
Sul sito del costruttore giapponese è attiva una pagina web dedicata alle storie dei possibili protagonisti della prossima rassegna a cinque cerchi. Toyota spera ovviamente che tutti ottengano la qualificazione per i giochi, olimpici o paralimpici che siano. La pagina, con i nomi, le nazionalità, le specialità di ciascun atleta viene costantemente aggiornata con risultati e storie. Si tratta di una sorta di diario olimpico.
Gli atleti si possono individuare per disciplina o per aree geografiche: l'Europa conta 61 rappresentanti, di cui 13 della Francia e, ad esempio, 8 della Germania, 7 del Belgio, dove si trova il quartier generale del costruttore nel Vecchio Continente, e 6 della Norvegia. L'Africa ha un solo atleta nel “dream team” di Toyota, il sudafricano Tyrone Pillay. Il Giappone conta 39 atleti nella selezione del costruttore. L'operazione sostiene anche la campagna globale “Start Your Impossible”. Secondo Toyota, infatti, «gli sport e il modo in cui gli atleti sfidano se stessi per migliorare e raggiungere i propri obiettivi sono fonte di ispirazione, segnando la strada per una società migliore ». E, scrive la casa nipponica, anche «più aperta e inclusiva » .
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero