Tesla non si ferma più, pronto un aumento di capitale da 5 miliardi di dollari

Elon Musk, fondatore di Tesla
NEW YORK  - Cinque miliardi di dollari in nuove azioni in offerta al pubblico. Le cifre messe in campo dall’azienda di Elon Musk non sembrano più avere un tetto,...

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NEW YORK  - Cinque miliardi di dollari in nuove azioni in offerta al pubblico. Le cifre messe in campo dall’azienda di Elon Musk non sembrano più avere un tetto, ma la realtà è che non ci sembra essere tetto in grado di contenere l’appetito degli investitori per le azioni Tesla.


La società di Paolo Alto è appena reduce dallo split: cinque azioni per una, che ha completato lunedì scorso. Ieri il patron Musk ha annunciato che ricorrerà immediatamente al mercato per capitalizzare altri 5 miliardi. Per equilibrare i conti aziendali e incassare fondi da investire, dice Musk. Per approfittare della super valutazione irrealistica dei titoli prima del bagno di sangue della realtà, continuano a ripetere i critici. Ma a forza di ripetere, la voce dei critici si sta perdendo nel sottofondo. L’ultima volta che Tesla ha emesso nuove azioni per due miliardi di dollari era lo scorso febbraio; la cedola veniva scambiata a 800 dollari e il lotto è stato venduto in poche settimane. 
L’undici di agosto è stata lanciata l’idea dello split quando la singola azione valeva 1.400 dollari, e da allora l’ascesa è diventata ancora più verticale: + 60% in tre settimane, a quota 2.200 al momento del frazionamento. Più 10% ieri, al momento del lancio della nuova offerta. L’appetito per le quote di proprietà dell’azienda non è più immotivato, in termini assoluti. 

Tesla è reduce dal quarto trimestre di profitti, e il dato le permette l’accesso nel prestigioso listino S&P 500 con un cuscinetto di contanti di 8 miliardi di dollari. Ma il valore delle azioni non può tenere a lungo un passo di crescita così sostenuto. 

La società al momento una capitalizzazione in borsa di 446 miliardi, undici volte quella della General Motors, ma rispetto alla veterana casa statunitense produce solo un ventesimo delle vetture: 367.000 contro 7,7 milioni. Musk sta correndo contro il tempo per aprire nuovi impianti: Austin, Shanghai, Berlino sono tutte fabbriche prossime al traguardo. Ma se la volata in borsa continua, non ci sarà mai un livello di produzione adeguato alla capitalizzazione che l’azienda continua ad accumulare. 


«Gli investitori disposti a finanziare questa nuova richiesta di capitale si rassegnino – scrive Matt Maley, capo della strategia alla Miller Tabak – sono destinati a bruciare i propri soldi». Le valutazioni correnti calcolate dagli analisti attribuiscono alla azioni Tesla un valore oscillante tra i 170 e i 290 dollari, contro la quotazione i borsa dopo il frazionamento di 478 dollari. La distanza tra le due cifre è preoccupante, ma abbiamo imparato ad apprezzare che questo divario di valutazione ha la sua base nel sogno, e il sogno che Elon Musk è capace di evocare sembra non conoscere risveglio, almeno fino ad oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero