MILANO - Visionario, geniale, magari spaccone. Tutto si può dire di Elon Musk, 47 anni non ancora compiuti, con tre passaporti (Sud Africano, Canada e Usa), una valanga di...
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I ritardi produttivi e le difficoltà finanziarie in cui rischia di incagliarsi la Tesla mettono in discussione la sia immagine di guru dell'auto elettrica? Elon non fa retromarcia, anzi conferma l'obiettivo di un milione di auto prodotte all'anno per il 2020 e l'apertura di una fabbrica cinese per l'anno successivo, per giunta rinunciando all'accordo con un partner locale che consentirebbe di dribblare il 25% di tasse che grava sui prodotti d'importazione.
Figuriamoci se un personaggio così può scoraggiarsi per la scarsa attenzione dedicata dalle istituzioni italiane alla diffusione della mobilità elettrica. Tesla provvede in proprio a soddisfare le esigenze dei clienti con l'allestimento di due reti specifiche, battezzate Supercharger e Destination Charging, destinate non a sostituire, ma a integrare la modalità di ricarica più semplice, quella affidata alla connessione con l'impianto elettrico domestico.
La prima di queste reti consta di circa 200 colonnine distribuite lungo la rete autostradale italiana e in grado di garantire soste di durata contenuta, visto che in 30 minuti possono ripristinare il 50% dell'autonomia. Le stazioni di ricarica sono 27, l'ultima delle quali – dotata di 8 colonnine – è stata aperta a Piacenza per facilitare il percorso lungo la direttrice strategica Milano-Roma. Anche il collegamento con il Sud è stato reso più agevole con l'inaugurazione nel 2017 delle stazioni di ricarica di Cerignola (FG), Mercato San Severino (SA), Morano Calabro (CS) e Palmi /RC).
Il programma Destination Charging, lanciato in Europa nella primavera del 2016, ha subito assunto un ritmo travolgente che ha portato all'installazione di oltre 3.000 siti oggi attivi a livello continentale. In questa classifica, l'Italia occupa una delle posizioni di testa grazie ai 500 partner capaci di garantire ai proprietari delle Tesla Model S e Model X la stessa esperienza alla quale sono abituati nel box di casa. Gli hotel, i ristoranti e i centri commerciali che hanno aderito all'iniziativa dispongono infatti degli stessi connettori a muro che consentono di recuperare fino a 70 km di autonomia nell'arco di un'ora, giusto il tempo di un pasto o di una «sessione» di shopping.
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Il Messaggero