Tesla chiede quali posti lavoro sono essenziali, rischio tagli. I vertici lo hanno chiesto ai manager le posizioni importanti

Una operaia Tesla
Tesla si prepara a stringere la cinghia di fronte al rallentamento della crescita delle vendite di auto elettriche. I vertici del colosso delle auto elettriche hanno chiesto ai...

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Tesla si prepara a stringere la cinghia di fronte al rallentamento della crescita delle vendite di auto elettriche. I vertici del colosso delle auto elettriche hanno chiesto ai manager di identificare i posti di lavoro essenziali, lasciando intendere che gli altri potrebbero essere tagliati. L’indiscrezione dell’agenzia Bloomberg gela i dipendenti ma spinge i titoli Tesla a Wall Street, dove arrivano a guadagnare oltre il 3% cercando di lasciarsi alle spalle il tonfo del 26% registrato dall’inizio dell’anno. Dal 2020 la forza lavoro di Tesla è quasi raddoppiata e rispetto al 2016, l’anno del lancio del Model 3, è circa otto volte maggiore. Ma di recente la concorrenza è aumentata, soprattutto da parte della cinese Byd che le ha strappato il titolo di big mondiale dell’elettrico, mettendo il colosso di Elon Musk in maggiore difficoltà e spingendolo a valutare tagli per ridurre i costi.

I costruttori cinesi - ha detto Musk - sono i «più competitivi al mondo». Ma «se non saranno imposte barriere commerciali, demoliranno la maggior parte delle case automobilistiche» a livello globale, ha avvertito parlando non solo della sua Tesla. Nel corso della conference call seguita ai risultati del quarto trimestre 2023, il miliardario aveva lasciato intendere che possibili riduzioni erano all’orizzonte descrivendo Tesla fra «due maggiori onde di crescita», la prima legata all’introduzione del Model 3 e Y e l’altra che arriverà con il lancio di un modello a più basso costo. Proprio la prossima generazione di vetture Tesla richiederà sostanziali investimenti, nell’ordine di 10 miliardi di dollari solo quest’anno.

I potenziali tagli allineerebbero Tesla agli altri colossi di Big Tech, che nell’ultimo anno hanno ridotto la propria forza lavoro per orientare le risorse nelle aree con maggiore priorità quali l’intelligenza artificiale. E rassicurerebbero gli investitori considerato il rallentamento della crescita delle vendite di veicoli elettrici e soprattutto il fatto che riduzioni dei costi nell’attuale generazione di auto elettriche è ormai quasi giunta al limite. C’è poi il nodo della produzione: il previsto aumento a 2,1 milioni di auto da consegnare quest’anno potrebbe spingere l’attuale capacità produttiva di Tesla al limite, complicando la strategia di Musk di tagliare i prezzi per rilanciare la domanda. 

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Il Messaggero