ROMA – La modifica alle cinture di sicurezza sulle monoposto di Formula E vale una multa, ma non basta per una squalifica. Techeetah ha salvato la clamorosa doppietta del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La questione delle cinture di sicurezza non è mai stata meno secondaria come in Cile, dove è stato abolito il tempo minimo di sosta ai box per il cambio macchina di 45 secondi. Non a caso la sanzione ha suscitato qualche reazione, tipo quella Dilbagh Gill, il capo della scuderia indiana Mahindra, che a Santiago ha perso in una sola gara sia la testa della classifica piloti, che deteneva con Felix Rosenqvist, sia quella a squadre.
«Sono deluso dal fatto che le stesse modifiche non fossero state autorizzate prima della gara», ha raccontato ad un sito specializzato britannico. «È evidente che i cambiamenti hanno agevolato un pit spot molto rapido», ha osservato Gill. La sua considerazione pare essere condivisa anche da altri all'interno del circuito, ma solo in forma anonima. Il confronto è quello con l'esclusione dalla classifica di Daniel Abt (Audi Sport Abt Schaeffler), che aveva vinto il secondo ePrix di Hong Kong nel giorno del suo compleanno.
I dissapori sembrano nascere dal fatto che un errore amministrativo, come nel caso dell'auto di Abt, venga punito con maggiore durezza rispetto ad uno relativo ai sistemi di sicurezza. La Formula E ha fatto sapere che non verranno tollerati altre modifiche in futuro ed ha anche precisato che i commissari valuteranno semmai quali possibili cambiamenti potranno venire autorizzati nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza prima della disputa della gara di Città del Messico, in calendario il 3 marzo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero