Suzuki Katana, in sella all'erede della leggendaria giapponese. Fascino e prestazioni da brividi

La nuova Suzuki Katana
MILANO - Suzuki Katana, 38 anni dopo. Cambiano tecnica e linee, ma il DNA resta quello di un modello iconico che ha fatto la storia del marchio giapponese. Affilata, tagliente,...

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MILANO - Suzuki Katana, 38 anni dopo. Cambiano tecnica e linee, ma il DNA resta quello di un modello iconico che ha fatto la storia del marchio giapponese. Affilata, tagliente, proprio come una katana (spada giapponese), nasce dalla matita del designer italiano Rodolfo Frascoli, bravo a reinterpretare in chiave moderna le forme del vecchio modello rendendolo per certi versi anche futuristico. Il faro quadrato (rigorosamente a LED), la sella “sdoppiata” e la semicarena ricordano la sua antenata. La gomma posteriore da 190, il portatarga basso e la coda alta e corta sono invece gli elementi di design attuali che la trasformano in moto sportiva e vintage allo stesso tempo. La Katana non passa inosservata, è unica nel suo genere: non è una sport tourer e nemmeno una naked. È una cosa a parte, svincolata dai canoni delle moto tradizionali. Anche per questo non adotta particolari innovazioni tecniche. Non ci sono centraline a gestire la sua potenza.

 

L’acceleratore è di tipo tradizionale e lascia tutto nelle mani – o meglio nel polso – del guidatore. C’è solo un controllo della trazione regolabile (su tre livelli) e disattivabile che fa stare un po’ più tranquilli, soprattutto perché a scalciare sono i 150 cv del motore della supersportiva GSX R1000 K5. Il quattro cilindri da 999 cc da 108 Nm a 9.500 giri/min è stato rivisto per l’occasione per garantire una migliore spinta ai medi regimi. E il risultato in sella è un’erogazione morbida e gestibile alle basse andature (con un on-off ridotto al minimo), ma anche rabbiosa ed esuberante quando si cercano le performance. Tanta schiena, dunque, e un allungo fedele alla tradizione quattro cilindri di Hamamatsu. Il tutto condito da un sound favoloso, atipico per uno scarico originale. La Katana ha anche un’ ottima frenata, dotata di un impianto ABS Bosch con pinze monoblocco Brembo ad attacco radiale che agiscono su una coppia di dischi flottanti da 310 mm davanti.


L’assetto è tendenzialmente rigido ed esalta la sua indole sportiva. Nonostante i suoi 215 kg risulta agile e maneggevole in marcia, solo da ferma è un po’ più “difficile” da spostare. Anche perché la sella è posta a 825 mm da terra. Il cambio è preciso e rapido pur non essendo elettronico, così come è perfetta la posizione di guida: leggermente caricata in avanti per avere quella sensazione di controllo senza affaticarsi. Bello, infine, anche il display full LCD dedicato. Un difetto? Qualche vibrazione percepibile oltre i 5.000 giri/min. Il prezzo è di 13.690 euro e viene proposta sia nel grigio che richiama la vecchia Katana, che in total black. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero