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COMO - Stellantis e il futuro dei suoi brand, la crisi del mercato e dei microchips, l'impatto della guerra, la mobilità sostenibile. Carlos Tavares spazia a tutto campo, intervenendo a Como al media drive della nuova Tonale. La presenza del Ceo è un chiaro omaggio all'Alfa Romeo, un attestato di stima che emerge anche dalle parole del manager portoghese: "Questo marchio dimostra che si può cambiare con passione, emozione e rigore. Si possono unire passato e futuro producendo reddito: il bilancio è già tornato attivo, dopo anni di passivo. Alfa Romeo è la stella polare per tutti i brand Stellantis, un patrimonio fantastico a cui ridiamo visibilità e tecnologie per realizzare nuovi prodotti che oggi vengono riconosciuti come premium, ed è un grande successo: merito del grande lavoro compiuto da Jean-Philippe Imparato e dalla sua squadra".
"In questo processo di crescita – aggiunge Tavares – Tonale è la pietra miliare, una unique selling proposition: è un’Alfa vera, la sorella minore della Stelvio che offre qualità e valore residuo garantiti. Io sono un drogato di motorsport e mi sono divertito a provarla a Imola in margine al Gp di Formula 1. Siamo soddisfatti anche di come vanno le nostre monoposto, per ora non è necessario il podio, ciò che conta è evidenziare una dinamica di continuo miglioramento. Il motorsport ci permette di trasmettere il messaggio di crescita positiva che tutta l’azienda sta attraversando, anche se l’obiettivo è sempre di vincere perché siamo competitivi".
La strategia di Stellantis, ha spiegato il Ceo, concede chances a tutti i 14 brand presenti nel grande gruppo. "Mi domandano spesso perchè non ne elimino qualcuno. Rispondo che sarebbe una mossa non etica, dietro a ogni brand c'è una storia e il futuro non si costruisce cancellando la storia.
Tavares spiega che Tonale verrà prodotta in Italia (a Pomigliano) anche per i mercati asiatici come l'ambitissima Cina. "L'italianità del brand è un valore prezioso. Alfa Romeo è Italia, un emblema della sua creatività. Non abbiamo mai pensato di cambiarne l'identità, come non l'abbiamo fatto nel 2017 per l'identità tedesca di Opel".
Sulla crisi dei chip, Tavares conferma che la situazione è molto simile a quanto vissuto nel 2021. "Però alcuni fornitori sono riusciti a migliorare la propria capacità di consegne, solo 3 o 4 ci causano ancora problemi. Nel 2023 le cose miglioreranno, quest'anno no".
E le incognite belliche? "La guerra in Ucraina ha avuto un impatto molto marginale sul business di Stellantis, che in Russia ha una quota di mercato limitata all'1,6%, ma ciò che la guerra porta con sé è l’inflazione sull’energia e sulle materie prime. Come ci comportiamo? Cerchiamo di creare ricchezza per riportare la pace, intanto proteggiamo i nostri collaboratori e aiutiamo la popolazione oppressa dalla guerra".
Resta la prospettiva di una grande crisi energetica, problema su cui Tavares ha una posizione chiarissima: "Come da sette anni sto ripetendo a tutti, compresi molti capi di stato, alla base di ogni trasformazione c'è l'energia e prima di partire con l'elettrificazione bisognava pensarci, avere le idee chiare su come procurarsela: questo resta il grande problema strategico. Non hanno ascoltato i nostri appelli. Noi costruttori dicevamo che le vetture elettriche sono pronte, Stellantis ha già 19 veicoli Bev e l'anno prossimo diventeranno 23, ma il problema a lungo termine è l’energia pulita e sostenibile. Ciò che manca ancora è la certezza di come produrla. Ciascun paese è andato per la propria strada e l'Europa si spaccherà sempre più in due gruppi, tra chi accelera come il mio Portogallo dove il 61% di energia è già da fonti rinnovabili, e chi cerca ancora altre soluzioni: ad esempio il nucleare o nuove riserve di gas, qualcuno magari resterà aggrappato ai fossili. La grande incognita del futuro è questa, bisogna accellerare sulle rinnovabili. Bisognava farlo prima di partire con i processi di elettrificazione".
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