Stellantis, Elkann: «Per brand italiani più opportunità. Gruppo forte, gioca per scudetto. Auto sempre centrale per Exor»

John Elkann, presidente di Stellantis
TORINO - «Stellantis rende la Fiat molto più forte. Oggi siamo un gruppo tra i più importanti al mondo. Siamo passati dalla zona sopravvivenza a metà...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TORINO - «Stellantis rende la Fiat molto più forte. Oggi siamo un gruppo tra i più importanti al mondo. Siamo passati dalla zona sopravvivenza a metà classifica con Fca e ora ci giochiamo la testa del campionato». John Elkann si definisce «molto ottimista» sul futuro della nuova società che non mette in pericolo le fabbriche e i lavoratori, ma anzi dà maggiori opportunità e rende più forti i brand italiani, a partire da Alfa Romeo e Lancia. Il presidente di Stellantis parla a Porta a porta in una puntata dedicata a Gianni Agnelli nel centenario della nascita. Intervistato da Bruno Vespa, ricorda il giorno in cui il nonno lo ha designato alla guida del gruppo, quando aveva solo 21 anni, il rapporto dell’Avvocato con i nipoti e la sua passione sportiva. Proprio sulla Juventus, sempre nel cuore del nonno, sdrammatizza sull’eliminazione dalla Champions League, ricorda che «è stato un decennio straordinario» e che «investire sui giovani richiede degli aggiustamenti».

Elkann, che riconosce al presidente del Consiglio Mario Draghi «grande responsabilità e grande capacità di comando», sottolinea la centralità che l’ auto continuerà ad avere nella galassia Agnelli. «Rimane molto importante, in questo momento storico siamo ancora più coinvolti in prima persona e abbiamo risorse finanziarie rilevanti da potere investire nel nostro futuro», spiega. «La nostra è un’attività imprenditoriale, non ci vediamo come finanzieri. Siamo una famiglia che da cinque generazioni crea delle realtà imprenditoriali e vogliamo continuare a farlo. Ci auguriamo che anche le generazioni future vogliano fare questo mestiere». Nessun rischio che la presenza dello Stato francese in Stellantis possa limitare il ruolo dell’Italia.

«È una società composta da tantissime realtà diverse. Trovo che sia limitante definirla con la partecipazione storica che lo Stato francese ha perché è venuto in soccorso a Peugeot in un momento di difficolta», dice Elkann che ribadisce anche la centralità di Torino dove la Fiat è nata. «La prima visita che abbiamo fatto con Carlos, nei primi giorni di Stellantis - ricorda - è stata proprio negli stabilimenti di Torino. È molto importante e, in quanto parte di un gruppo più ampio, ha oggi maggiori possibilità». Elkann spiega che «la forza di Stellantis è proprio quella di essere una società composta da tante realtà diverse, ognuna radicata nel Paese in cui opera. Ci sono opportunità straordinarie per tutti i Paesi nei quali è presente e fra questi c’è sicuramente l’Italia. Siamo orgogliosi delle nostre radici». 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero