PALO ALTO - L'alluminio potrebbe rivoluzionare il settore delle auto ibride plug-in o 100% elettriche. Non come elemento utilizzato per le strutture o per le parti del telaio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La progettazione e la successiva sperimentazione di accumulatori di energia elettrica agli ioni di alluminio è stata realizzata da un team della Università di Stanford, negli Stati Uniti, guidato dal professor Hongjie Dai. Lo studio, appena pubblicato sul magazine Nature, evidenzia come l'impiego di questo elemento, al posto del litio, offra numerosi vantaggi tra cui costi molto più contenuti e la totale assenza del rischio d'incendi. La soluzione a cui è arrivato il professor Dai prevede l'uso di un catodo in grafite e di un sale che, a temperatura ambiente, forma il liquido elettrolitico.
«È una combinazione molto sicura - ha detto Ming Gong, co-autore dello studio - dato che con ci sono rischi d'incendio. È possibile perforare la batteria con un trapano senza che succeda nulla». La sperimentazione dell'Università di Stanford, che se sviluppata per arrivare alla industrializzazione delle batterie agli ioni di alluminio potrebbe rivoluzionare anche il settore dei cellulari e dei laptop, ha dimostrato che questo nuovo tipo di accumulatori può essere ricaricato in brevissimo tempo, anche meno di un minuto.
Rispetto ad altri prototipi di batterie in cui è stato usato l'alluminio, quella realizzata dal team del professor Dai (con la collaborazione di scienziati del Taiwan Industrial Technology Research Institute, della Hunan University e della National Taiwan University of Science and Technology) vanta inoltre una vita molto più estesa rispetto a quelle agli ioni di litio, 7.500 cicli contro 1.000.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero