Coronavirus, dopo il lockdown ecco che torna la sosta in doppia fila

Qualcuno, nelle settimane di lockdown, l'aveva detto, tra il serio e il faceto: «Quanto mi mancano il traffico e il caos di Roma...». Nostalgia di una...

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Qualcuno, nelle settimane di lockdown, l'aveva detto, tra il serio e il faceto: «Quanto mi mancano il traffico e il caos di Roma...». Nostalgia di una normalità, tutta made in Rome, cancellata da una situazione emergenziale. E adesso che questa normalità è tornata, ecco che, con essa, si sono prepotentemente riaffacciati nella nostra quotidinità gli incivili. Non tutti i romani lo sono, sia chiaro, è anche scontato scriverlo. Ma quei pochi contribuiscono a rendere più difficile la vita alla maggioranza rispettosa delle regole. E così, ecco via Merulana, ad esempio, che è tornata a popolarsi delle immancabili doppie file. La scusa, prima, era la sosta volante per entrare "un attimo a fare la spesa". Ora, la riapertura dei negozi ha di nuovo spinto una fetta di automobilisti ad "appoggiare" il loro mezzo dove capita, tra incroci, marciapiedi e attraversamenti pedonali.




Un lettore dell'Esquilino ci ha segnalato che ha tentato invano di mettersi in contatto con il centralino dei vigili urbani, dopo che al 112 lo hanno invitato a contattare il Comune. Ma anche in Prati, nella commercialissiama via Cola di Rienzo, qui e lì, ecco riaffiorare deciso e arrogante il partito della doppia fila. E poi ancora a Montesacro, in piazza Monte Gennaro (foto sopra), la sosta anche è selvaggia. E poi, Porta Pia, viale Trastevere, e a piazza Re Di Roma: ma si potrebbe continuare per tutto il tempo di un rapido tour cittadino. Roma torna alla sua normalità anche in strada. Ecco i clacson, suonati un po' come e quando capita, e le manovre azzardate ("perché tanto ci sono ancora poche macchine in giro", penserà il solito automobilista), e gli stop non rispettati. E se nessuno rimpiange le settimane durante le quali siamo stati obbligati a rimanere in casa, quando i posti di blocco erano prativamente ovunque, sicuramente a nessuno era mancata l'inciviltà di chi crede di poter disporre delle strade a suo piacimento.

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Il Messaggero