MILANO - Bene le vendite, meno i risultati finanziari: così si può riassumere l'andamento del primo trimestre fiscale (nella prassi giapponese l'anno fiscale inizia il 1°...
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Modelli di successo. A indurre Carlos Ghosn, presidente del gruppo Renault Nissan, a parlare di «buoni risultati ottenuti nonostante il complesso scenario macroeconomico» sono state le vendite, cresciute del 14,6% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1.210.000 veicoli che equivalgono a una quota del mercato globale del 5,9%, in aumento di 0,4 punti rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Un trend che ha comportato un incremento dei ricavi, saliti del 2,6% a 2,1364 trilioni di yen (20,78 miliardi di euro).
Metro europeo. Se nel caso dei dati finanziari bisogna attenersi al calendario giapponese, per quanto riguarda produzione e vendite è già possibile tracciare il bilancio della prima metà dell'anno solare. Anche sotto questo punto di vista più coerente con le modalità di valutazione del mercato in uso in Europa, prevale nettamente il segno positivo che riguarda la produzione (2.553.224 unità, in crescita del 19% rispetto al primo semestre 2011), le vendite (+16,7% a 2.625.410 unità) e le esportazioni dal Giappone, cresciute del 19,4% raggiungendo i 333.078 veicoli. Come di vede si tratta di progressi importanti che testimonia sia del gradimento incontrato da molti modelli Nissan, sia del buon andamento di molti mercati nel quali la casa giapponese vanta una presenza particolarmente significativa.
Due velocità. Che il mondo dell'auto si stia muovendo a ritmi diversi a seconda delle varie aree geografiche emerge chiaramente dall'andamento dell'export: le Nissan uscite dalle fabbriche giapponesi che hanno preso la strada dell'estero sono aumentate di quasi il 30% per quanto riguarda i flussi diretti verso gli Stati Uniti, mentre le unità dirette in Europa sono calate dell'8,6%, a parziale conferma della salute cagionevole di quasi tutti i mercati del Vecchio Continente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero