Semestre in crescita per Dacia: +5,9%. Martinet: «Lavoriamo all'Euro 7 a Gpl». In italia vale il 70% dei volumi

La Dacia Spring
ROMA – L'Europa punta sull'elettrico, Dacia ancora sul Gpl. E non per ragioni tecniche: «Le piattaforme sono quelle del gruppo e la tecnologia la...

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ROMA – L'Europa punta sull'elettrico, Dacia ancora sul Gpl. E non per ragioni tecniche: «Le piattaforme sono quelle del gruppo e la tecnologia la abbiamo, ma è una scelta dettata dai tempi», spiega Xavier Martinet, vice presidente senior del costruttore rumeno. Il manager non nasconde che tra qualche anno la situazione potrebbe cambiare, ma per il momento l'opzione bifuel a benzina e gas petrolifero liquefatto resta valida. «Stiamo lavorando per l'Euro 7 a Gpl», assicura Martinet.

I numeri spiegano chiaramente i motivi di questa scelta: il 36% dei volumi di Dacia dipende dal Gpl (includendo anche l'elettrica Spring la quota “sostenibile” raggiunge il 48%), in Italia, dove il marchio ha una quota di mercato del 40% con questa alimentazione, addirittura il 70%. Le famiglie sono il grande patrimonio del costruttore, nato 18 anni fa come low cost e che adesso si ricolloca per il rapporto tra prezzo e qualità. Dacia ha clienti fedeli (64%) e affezionati, tanto che un modello resta in casa mediamente per otto anni e mezzo. Probabilmente non è solo una questione di prezzo, visto che le auto di nuova immatricolazione vengono acquistate sempre meglio equipaggiate.

Al termine del primo semestre, Dacia rivendica il primato quale unico marchio europeo tra i primi 20 ad essere cresciuto: +5,9% nello specifico (227.885 esemplari targati) a fronte di un mercato in calo in doppia cifra. L'espansione ha significato anche un incremento della quota di quasi un punto, che adesso sfiora il 4% (3,9% per la precisione). La Spring (20.000 unità commercializzate) è sul podio delle elettriche più vendute ai privati in Europa, canale che ha consacrato anche la Duster (99.000 unità targate nel semestre, +5,5%) come Suv più gettonato e la Sandero (112.000, +1,8%) come macchina numero uno in assoluto.

Dacia ha raggiunto tasso di conquista del 76% e, sempre fra le famiglie (ossia il canale più redditizio), è primo in Romania, Portogallo e Marocco, è secondo dietro a Renault in Francia ed è terzo in Italia, Polonia, Croazia, Repubblica Ceca e Ungheria. Sta scalando posizioni anche nel Regno Unito (dove la Spring non è ancora arrivata perché Dacia aveva precauzionalmente evitato di investire sulla guida a destra) e in Germania, il mercato premium per eccellenza, dove in un anno è passata dal 13° al 9 posto. Con la fine dell'anno tutti i nuovi modelli saranno caratterizzati dalla nuova identità di marca e con l'arrivo della Jogger ibrida e della Bigster, con cui lancia la sfida nel segmento C, Dacia immagina soddisfazioni ancora maggiori.

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Il Messaggero