Stop alla tragediee: scatta oggi, 7 novembre 2019, l'obbligo di montare sulle auto i dispositivi di allarme per i seggiolini per bambini, i cosiddetti sistemi antiabbandono. A...
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Ma c'è chi chiede la sospensione delle multe visto che i cittadini non sono informati: il deputato del Pd Ubaldo Pagano ha proposto al ministero dell'Interno di sospendere «per il momento le sanzioni sui seggiolini antiabbandono finché i cittadini non saranno stati informati in maniera corretta e diffusa sulla nuova normativa e finché non sarà operativo l'incentivo di 30 euro all'acquisto, previsto da Dl Fisco, le cui modalità di attuazione devono ancora essere chiarite dal ministero dei Trasporti».
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Il decreto, ha spiegato l'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada, prevede che i dispositivi dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici (tattili o con vibrazioni, ndr), percepibili all'interno o all'esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l'invio di messaggi o chiamate).
Il Decreto del ministero dei Trasporti ha stabilito anche le caratteristiche tecniche di questi dispositivi che potranno essere integrati all'origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo.
Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall'articolo 172 del Codice della Strada, con sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56,70 euro) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
«L'Asaps - commenta il presidente Giordano Biserni - auspicava un margine di tempo maggiore interpretando la legge in modo più favorevole e con la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti, così non è stato. Pertanto genitori, nonni e accompagnatori affrettatevi!». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero