Seat, l’attacco a tre punte con Arona, Ateca e Tarraco. Al volante della gamma al completo dei Suv di Barcellona

La gamma suv di Seat
VERONA - I Suv offrono una credibile dimostrazione del cambio di velocità impresso alla Seat da quando Luca de Meo ne ha assunto la presidenza nel novembre 2015 e,...

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VERONA - I Suv offrono una credibile dimostrazione del cambio di velocità impresso alla Seat da quando Luca de Meo ne ha assunto la presidenza nel novembre 2015 e, riuscendo nell’impresa inutilmente tentata per un decennio, l’ha riportata all’utile nell’anno successivo. Per dare continuità ai risultati, il manager italiano ha accelerato sul piano prodotto per colmare la principale lacuna dell’offerta Seat, l’assenza di veicoli a ruote alte che di fatto escludeva il brand dalla fetta più esplosiva e promettente del mercato internazionale. Un gap colmato in soli tre anni, con la compatta Ateca del 2016, la piccola Arona dell’anno successivo e il top di gamma Tarraco del 2018.

 

Un tris d’assi che – coprendo i segmenti portanti del mercato generalista – non è certamente estraneo al fresco record assoluto di vendite nei primi 5 mesi stabilito grazie alle 257.000 vetture consegnate tra gennaio e maggio di quest’anno (+7,7% rispetto al 2018), confermando nei fatti quanto detto da De Meo in una recente occasione: «Abbiamo completato la fase di guarigione». L’opportunità di mettere alla prova l’intera gamma è stata al centro dell’evento “Seat Urban Vehicle” organizzato dalla filiale italiana e svoltosi tra Verona e la contigua provincia di Vicenza. Il test collettivo ha permesso di apprezzare le doti delle vetture, il cui aspetto gradevole e moderno rivendica con orgoglio di essere stato creato a Barcellona, che sono accomunate dall’ottimo livello qualitativo e da un comportamento dinamico sempre all’altezza, pur tenendo conto degli inevitabili condizionamenti creati dalle differenti taglie. Le lunghezze, infatti, spaziano dai 4.138 mm della Arona ai 4.363 della Ateca per culminare con i 4.735 mm che fanno di Tarraco il meno “urban” della famiglia.
 

Su un percorso vario e ricco di curve i Suv spagnoli hanno sfoggiato agilità, brillantezza ed equilibrio grazie anche a motori commisurati alle rispettive taglie. La Arona dispone del 3 cilindri 1.0 a benzina da 95 e 115 cv (ma anche da 90 cv nella versione Tgi che ne fa l’unico Suv a metano del mercato), del benzina 1.5 da 150 cv riservato alla più sportiva versione FR e del turbodiesel 1.6 Tdi, anch’esso con 95 o 115 cavalli.
Nel caso dell’Ateca la scelta è tra i benzina 1.0 da 115 cv e 1.5 da 150 cv, mentre i turbodiesel sono rappresentati dal Tdi 1.6 da 115 cv e 2.0 nelle declinazioni da 150 e 190 cv. Queste ultime potenze, erogate sia dai turbo Tsi 1.5 e 2.0 a benzina, sia dal 2.0 Tdi, si ritrovano nel Tarraco, disponibile nella configurazione a 5 o 7 posti.

La gamma motori, così come le risorse di connettività e assistenza alla guida che pongono le tre Seat a ruote alte nella fascia alta delle rispettive categorie di appartenenza, testimoniano da un lato dell’imponente “banca degli organi” del gruppo Volkswagen , dall’altro della sagacia con cui i tecnici spagnoli vi attingono per realizzare prodotti all’altezza della concorrenza più qualificata. Un ricorso alle sinergie che si manifesta anche nella diversificazione produttiva, che vede solo la Arona nascere nella “culla” di Martorell, mentre l’Ateca è prodotta a Kvasiny (Rep. Ceca) e il Tarraco addirittura a Wolfsburg, “cuore” dell’impero VW. Nel listino il terzetto spagnolo è presente con i livelli di allestimento Style, Business e Xcellence e FR (quest’ultimo non previsto per Tarraco). Quanto ai prezzi, partono da 17.300 euro per Arona, da 24.020 per Ateca e da 29.975 per Tarraco.
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Il Messaggero