Schumacher, troppi incidenti e costi alle stelle per il team Haas. Meno male che c'è Magnussen

Nella foto, quel che rimane della Haas di Schumacher dopo l'incidente nella qualifica di Jeddah
C'è un dato inconfutabile che balza subito agli occhi dopo le prime due gare del Mondiale F1: se il team Haas non avesse ingaggiato all'ultimo minuto Kevin...

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C'è un dato inconfutabile che balza subito agli occhi dopo le prime due gare del Mondiale F1: se il team Haas non avesse ingaggiato all'ultimo minuto Kevin Magnussen, oggi avrebbe zero punti nella classifica costruttori, come nel suo triste 2021. Mick Schumacher ha deluso a Sakhir e ancora di più a Jeddah con quell'errore grave in qualifica, unico a sbattere in quel punto dividendo la monoposto in due e non partecipando al Gran Premio dell'Arabia Saudita. Certo, è ancora presto per trarre conclusioni decisive sul tedesco, ma stiamo pur sempre parlando di un pilota che ha iniziato il proprio secondo anno in F1 e che ha una lunga e vincente carriera nelle categorie F4-F3-F2. Dunque, sarebbe lecito aspettarsi molto di più in questa fase, soprattutto ora che vi sono monoposto completamente nuove e che la sua Haas-Ferrari è decisamente competitiva.



E invece, a salvare il team americano è un pilota che soltanto la tragica guerra in Ucraina scatenata dalla Russia, e il conseguente allontanamento dalla squadra di Nikita Mazepin, figlio dell'oligarca Dmitry vicino al presidente russo Vladimir Putin, ha ritrovato la F1. La chiamata l'ha ricevuta dal team principal Gunther Steiner che ha pensato soltanto a lui per guidare la VF-22. Non ad Antonio Giovinazzi, come speravamo, non a Nico Hulkenberg, già legato ad Aston Martin. Dopo Jeddah, la Haas è quinta nella classifica costruttori con 12 punti, tutti portati da Magnussen, che ormai vedeva la sua carriera nel mondo dei prototipi, diviso tra l'americana Imsa con Ganassi e un contratto con la Peugeot per correre nel WEC. Dicevamo sopra, che la Haas senza il danese avrebbe zero punti. Ne siamo convinti perché oltre allo zero di Schumacher, se fosse stato confermato Mazepin non abbiamo il minimo dubbio nel ritenere che il russo la top 10 l'avrebbe vista se si fossero ritirati in dieci davanti a lui. Non adatto, come ampiamente dimostrato lo scorso anno. Ma torniamo a Schumacher. Forse troppo elogiato nel 2021 per aver praticamente sempre battuto il suo mediocre compagno di squadra, tanto che c'era già chi parlava di futuro in Ferrari, l'arrivo di Magnussen lo ha ridimensionato non poco.

In Bahrain, Mick non ha superato il Q2 risultando 12esimo, Kevin è volato in Q3 concludendo settimo. In gara, Schumacher è stato urtato subito da Esteban Ocon ed ha terminato 11esimo, quinto invece Magnussen. A Jeddah, il brutto incidente in Q2 ha fermato il tedesco mentre il suo compagno ha nuovamente centrato la Q3 e la zona punti in gara. Lo scorso anno, il team principal Steiner aveva bacchettato Schumacher per i troppi incidenti causati. Danni notevoli, che andavano ad influire pesantemente sul budget della squadra. Il brutto botto di Jeddah, con la macchina spezzata in due, una volta che ci si è rassicurati delle condizioni fisiche del pilota, deve aver fatto venire un gran mal di testa a Gene Haas e allo stesso Steiner. Il quale ha ipotizzato che il costo che si dovrà sostenere per "ricreare" la vettura di Schumacher andrà dai 500mila dollari in su. E in una stagione così lunga, con il budget cap da rispettare, è un assegno particolarmente pesante da staccare.


Schumacher ha sempre raggiunto l'obiettivo al secondo anno in cui militava in una delle categorie nelle quali si è formato. In Formula 4, nella sua seconda stagione in monoposto, è risultato vice campione della serie italiana e tedesca. In Formula 3 e Formula 2, ha vinto il campionato al secondo anno dopo che in quello del debutto non aveva entusiasmato. Questo "gioco" della stagione 2, in F1 non vale ovviamente, ma da Mick è lecito aspettarsi un bel passo in avanti. Certo, nel 2021 con Mazepin a fianco e una vettura poco competitiva c'era poco da apprendere, ma ora con Magnussen il tedesco avrà la ottima opportunità per imparare cose importanti. Vediamo se già da Melbourne riuscirà a uscire dal tunnel in cui si è infilato portando nel box Haas qualche punto. Sarebbe un bel modo per farsi perdonare il danno enorme fatto a Jeddah. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero