FRANCOFORTE - Spenti i riflettori, ieri alle 19, su questa “tormentata” edizione del Salone di Francoforte arriva il momento, per tutti gli attori della filiera...
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Il Salone di Francoforte si salva, parzialmente, nel resoconto sul profilo di coloro che hanno varcato i cancelli della grande area espositiva: il 22% è arrivato da fuori Germania, con una quota - tra questi - di un 20% di asiatici. Il pubblico professionale - come c’era da attendersi - ha superato il 40% attratto evidentemente dalle molte novità portate alla IAA dai tre big (Gruppo Vw, Gruppo Bmw e Daimler) tedeschi e dai colossi della componentistica Made in Germany e non. Intervistando i visitatori privati è emerso un dato molto interessante, che deve essere valutato con attenzione: solo un quarto (25%) ha dichiarato di essere interessato alla mobilità del futuro e i modelli sportivi esposti a Francoforte hanno attirato quasi la stessa attenzione delle novità elettriche (33 contro 34%) e - una sorpresa - le vetture d’epoca hanno rappresentato per il 29% il motivo di maggiore interesse per visitare la manifestazione.
E dire che alla IAA il pubblico è stato quest’anno decisamente giovane, con una età media di 34,6 anni che nel fine settimana è scesa a 31,5 anni. Il 33% dei privati che hanno visitato gli stand del Salone ha dichiarato di essere in procinto di acquistare un’ auto nuova o usata nei prossimi sei mesi, trovando nella possibilità di vedere dal vivo le novità un motivo di grande interesse. E aggiungendo (nel 34% dei casi) che l’auto è una vera passione. Un dato, infine, sulla copertura digitale, che secondo gli organizzatori della IAA 2019, ha toccato quota 250milioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero