GINEVRA - È stato un autentico trionfo. La Golf di settima generazione ha letteralmente dominato l'edizione 2013 del trofeo Auto dell'Anno, accumulando un punteggio...
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Simbolo. Anche se si tratta di una pura coincidenza, è comunque emblematico che a imporsi nell'edizione del cinquantenario (la prima «Car of the Year» - la Rover 2000 - fu incoronata nel 1963) sia stata l'indiscussa e intramontabile regina dell'auto europea, che sta per festeggiare il 40° anno di una vita in gran parte trascorsa in vetta alle classifiche di vendita continentali. E che già una volta, nel 1992 con la terza generazione, aveva vinto il più vecchio e prestigioso premio automobilistico europeo, assegnato da 59 giornalisti specializzati in rappresentanza di 22 Paesi europei. La Volkswagen si prende così una sorta di rivincita sullo scorso anno, quando la favoritissima up! aveva dovuto arrendersi all'accoppiata Chevrolet Volt/Opel Ampera, preferita per l'innovativa tecnologia dell'elettrico «extended range», ma non certo per i numeri che può fare sul mercato.
Radiografia di un trionfo. Se l'ondata «ecologica» (nel 2011 a vincere era stata l'elettrica pura Nissan Leaf) aveva segnato la prevalenza della visione dell'auto propria dei giurati del Nord Europa, quest'anno il successo della Golf ha avuto i connotati di un plebiscito senza frontiere: dagli Urali alle Colonne d'Ercole, dal Capo Nord alle sponde del Mediterraneo i giudici sono stati unanimi e compatti. Nella rispettiva lista delle preferenze, ben 45 giurati su 58 hanno messo la nuova regina di Wolsburg al primo posto della loro lista, mentre altri dieci l'hanno piazzata alsecondo posto, tre al terzo e solo uno addirittura al quinto. Limitandosi alle scelte dei top five, i cinque mercati principali che esprimono sei votanti ciascuno, la Golf è stata la prima scelta per 4 giurati su 6 in Germania e Spagna, per 5 in Francia e Regno Unito mentre in Italia ha fatto l'en plein, ottenendo il punteggio migliore da tutti i giudici.
La classifica. Sul terzo gradino del podio si è piazzata un'altra outsider, la Volvo V40 che ha ottenuto 189 voti (ogni giurato ne ha a disposizione 25 da distribuire tra i vari modelli, con un massimo di 10 per una singola candidata) precedendo due rivali che nelle previsioni della vigilia sembravano più accreditate come la monovolume compatta Ford B-Max e la nuova Classe A, sotto molti aspetti rivoluzionaria. La graduatoria è completata nell'ordine da Renault Clio, Peugeot 208 e Hyundai i30. Tutte avrebbero meritato qualcosa di più, ma di fronte al «ciclone Golf» c'era davvero poco da fare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero