TORINO - Rientro in fabbrica, dopo le ferie estive, per i lavoratori di Mirafiori. Dalla storica porta 2 questa mattina hanno fatto ingresso, per il turno centrale delle 8, gli...
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Trecento quelli coinvolti nei corsi, che nei prossimi giorni diventeranno fino a 1.500. Una conferma del piano da un miliardo di euro che porterà entro l'inizio 2016 alla produzione del primo suv del Tridente. «Finalmente torno a lavorare, è un'ottima sensazione», dice Andrea, a Mirafiori da 25 anni. «L'ultimo periodo però, circa un anno e mezzo, l'ho passato in cassa integrazione - aggiunge -. Ora mi auguro che alle rassicurazioni ricevute seguano i fatti», sottolinea con uno stato d'animo che è un mix tra la speranza per un futuro migliore e un pizzico di apprensione.
«La ripresa delle attività c'è - sottolinea - ora vogliamo tutti che sia duratura». Con l'addestramento dei primi trecento dipendenti prosegue l'allestimento delle linee di produzione e la produzione delle prime scocche. Serviranno da test in vista della produzione vera e propria. Che, come annunciato dall'ad Sergio Marchionne, arriverà «tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016», ha detto il manager in occasione del Gran Premio di Formula 1 che si è svolto nel fine settimana a Monza.
Il Levante «è una macchina complessa, bisogna provare a farla prima di lanciarla», ha aggiunto l'ad della casa automobilistica italo-americana. Il debutto vero e proprio, probabilmente, avverrà al prossimo Salone dell'auto di Ginevra, con le consegne ai concessionari dei primi esemplari in primavera. A pieno regime quelli prodotti saranno 25 mila all'anno.
Addio quindi alla produzione di massa, quella che in passato ha portato Mirafiori ad avere fino a 70mila addetti, per annettere lo storico stabilimento - simbolo della capitale industriale del passato - al polo del lusso nato con l'acquisizione della Bertone, dove si producono le Maserati Quattroporte e Ghibli. In attesa del Levante e dell'individuazione di un nuovo partner - Gm quello ideale secondo Marchionne - oggi in borsa il titolo del Lingotto continua a muoversi in territorio positivo, attestandosi su un valore di 12,4 euro (+1,8%).
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Il Messaggero